03/02/2022 - Dalle soluzioni da terra alle iconiche abat-jour. Le lampade Oluce illuminano la zona living creando paesaggi di luce soffusa e suggestiva. Tra le collezioni, i progetti firmati Vico Magistretti, Nendo, Mist-o, Marco Zanuso e Marta Perla.
Switch | design Nendo
Con la lampada Switch, il designer giapponese Nendo, riprende la figura del classico abat-jour rinnovandone sia i materiali che la funzione. La forma archetipica del paralume cilindrico viene tradotta con l’utilizzo del metallo mentre alla sua funzione di diffusore viene affiancata quella di interruttore, ‘switch’ per l’appunto. La lampada infatti si accende e si spegne ruotando il paralume in lamiera, legando indissolubilmente forma e funzione, estetica e funzionalità
Las | design Mist-o
La sua struttura in alluminio, moderna e grafica, dal tagliente profilo lavorato al laser sottolinea una accurata analisi progettuale che si sviluppa in linee orizzontali e verticali. I tre corpi illuminanti custodiscono una sorgente LED e definiscono il suo profilo con ritmo regolare e incalzante: due fonti luminose sono direzionate verso l’alto per creare una luce diffusa e una verso il basso, ideale per la lettura.
Zanuso | design Marco Zanuso
Nel 1963, Marco Zanuso disegna per Oluce la lampada da tavolo modello 275 con un grande diffusore in perspex bianco orientabile a rotazione, fissato su di una base in metallo laccato. Ribattezzata in seguito Zanuso, la 275 nasce come lampada da scrivania. Il suo scopo però non vuole essere quello di una lampada operativa, quanto piuttosto quello di illuminare un tavolo posizionato in un ambiente che non sia necessariamente un ufficio. Iconica nella forma, trova infatti utilizzo non solo sulle scrivanie, ma in generale su qualsiasi piano di appoggio, con la funzione precipua di illuminare una porzione di ambiente.
Siro | design Marta Perla
Marta Perla disegna Siro, una lampada da tavolo composta da una lente e da un disco frontale che libera – grazie ad una sottilissima fonte LED - una luce radente al suo interno. Se vista frontalmente, Siro costituita soltanto di due elementi bidimensionali, suscitando l'illusione di essere in perfetto equilibrio sul piano.
Il nome si ispira alla necessità, tipica dell’uomo, di cercare nelle dinamiche celesti dei possibili legami tra il proprio vissuto e i fenomeni cosmici. Da qui Siro, derivante da Sirio, la stella bianca più luminosa del cielo notturno.
Pascal | design Vico Magistretti
Pascal descrive alla perfezione l’estetica progettuale di Vico Magistretti forme geometriche purissime, unite tra loro a creare composizioni funzionali e simboliche. In Pascal, il cono viene esaltato dalla ripetizione. All’estremità del tige, sostenuto dalla base in Pietra Serena, vengono posizionati due coni capovolti, come in equilibrio l’uno sull’altro, ospitando all’interno le fonti luminose.
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