03/02/2022 - Lo studio Edoardo Milesi & Archos si è occupato del recupero di una storica cascina abbandonata a pochi passi da Bergamo. Una sfida affascinante e "che stimola la riflessione, quanto mai attuale e necessaria, sul futuro delle architetture storiche".
I due corpi di fabbrica che costituiscono la cascina si articolano intorno a una corte centrale, ricalcando la disposizione tipica dell’architettura rurale lombarda. Complementari e indispensabili alla progettazione sono state le approfondite indagini storiche e l’analisi stratigrafica effettuata in via preventiva.
L’intervento ha previsto il recupero all’uso residenziale degli immobili, nel rispetto dell’impianto tipologico della cascina originaria. In tal senso sono stati restaurati e mantenuti gli elementi architettonici e materici originali e autentici e rimossi o reinterpretati in chiave contemporanea gli elementi di scarso valore architettonico e documentale aggiunti in epoca recente e in contrasto con le forme e l’impianto originario.
L’approccio conservativo che caratterizza l’intervento ben si coniuga, attraverso l’individuazione di soluzioni attente e condivise, alle contemporanee necessità abitative. In particolare, le superfetazioni disarmoniche vengono sostituite con elementi funzionali dell’architettura contemporanea; in tal senso le nuove serre solari in vetro e acciaio fungono strategicamente sia da filtro tra l’abitazione e l’esterno, sia da accumulatori solari nel periodo invernale.
I materiali prevalenti sono il mattone a vista e il legno lasciato alla sua naturale ossidazione; ferro, vetro e cemento grezzo per le parti dichiaratamente aggiunte. L’edificio è ad alto risparmio energetico ottenuto mediante serre solari integrate e l’impianto geotermico.
Il progetto del verde dei quasi cinquemila mq di parco che circondano la cascina, assolve all’importante funzione ambientale di ricucitura tra l’architettura rinnovata e l’intorno ancora autenticamente agricolo.
Il verde di pertinenza diviene pertanto elemento di protezione e, al contempo, di produzione domestica; la scelta delle essenze tiene conto degli orientamenti, degli ombreggiamenti dei fabbricati e del vicino corso d’acqua che, anche se artificiale, concorre a modificare il microclima dell’intorno.
“In relazione all’ambiente, l’architetto ha il dovere di essere sempre attivo. Preservare non significa rinunciare a un’azione antropica sull’ambiente, ma attuarne una che sia compatibile con le peculiarità naturali e storiche di quest’ultimo”, Edoardo Milesi.
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