04/03/2022 - GEZA, lo studio di architettura friulano di Stefano Gri e Piero Zucchi, ha progettato la nuova sede produttiva e operativa della nota azienda italiana di pelletteria Furla a Tavarnelle Val di Pesa (FI), nel Chianti.
Il progetto si confronta con un tema fondamentale: l’inserimento dell’architettura per l’industria nel paesaggio italiano e offre l’occasione per ripensare la qualità del luogo di lavoro.
Il progetto vede l’architettura e la natura fondersi da nord a sud e da est a ovest, rispettando l’equilibrio e creando relazione con gli elementi tipici del panorama del Chianti, fatto di vedute collinari, antichi borghi e piccoli nuclei agricoli.
Furla occupa una superficie complessiva di 42.000 mq, di cui 18.300 mq edificati, con tre corpi principali: uno destinato agli uffici, due ai laboratori e alla logistica. Tutti pensati per integrarsi nel modo meno invasivo al paesaggio, assecondando l’andamento naturale della collina, quasi mimetizzandosi con l’ambiente circostante e armonizzandone così l’impatto estetico.
Il disegno degli spazi aperti è l’elemento principale dell’impianto progettuale. La morfologia del terreno viene rispettata e valorizzata nei tre elementi fondamentali, il viale di accesso, i terrazzamenti e la piazza Furla, che disegnano i “vuoti” attorno ai volumi degli edifici.
La natura supera i confini fra interno ed esterno grazie a un sistema di patii e di tetti verdi con vista sull’area boschiva. Un grande gruppo di querce secolari viene conservato e valorizzato, mitigando così l’area adibita a parcheggio.
L’ingresso principale riprende l’archetipo degli accessi alle ville toscane: un filare ordinato di cipressi che accoglie il visitatore e descrive il percorso d’accesso. Tale ritmo viene riproposto sulla facciata degli edifici con lamelle filtranti frangisole che controllano e mediano la luce a seconda dell’orientamento e delle stagioni, proteggendo dai raggi diretti del sole e distribuendo l’illuminazione all’interno degli spazi di lavoro. Questo sistema favorisce inoltre l’inerzia termica con conseguente riduzione dei costi energetici.
Lungo il viale si dispongono in armonica successione di piani gli edifici, sfalsati in pianta e posti su livelli diversi per ospitare le differenti attività del quartier generale, il parcheggio integrato alla morfologia del terreno, e la piazza Furla, punto focale dell’asse che segna l’arrivo e l’ingresso principale.
Da questo punto panoramico, concepito come cuore dell’azienda, si accede sia alla parte direzionale, sia alla parte produttiva, realizzando così un connubio perfetto tra uffici e laboratori, che seppure organizzati in volumi diversi, sono organicamente collegati da percorsi interni.
L’ingresso agli uffici, con la reception a doppia altezza e la grande hall all’aperto diventano il punto in cui i limiti tra architettura e paesaggio si fondono.
Gli interni sono stati progettati in modo da avere una concreta flessibilità di layout. L’ordinata sequenza degli uffici è scandita da patii verdi, spazi di relazione, come sale riunioni, break area e showroom.
I patii e le coperture verdi degli uffici creano una grande permeabilità tra interno ed esterno, dando vita a luoghi dove le persone possono lavorare, ma anche rilassarsi a contatto con la natura.
Il sistema di lavoro diventa organico come l’edificio che lo ospita. Spazi più rigidi si alternano a spazi più fluidi, in una relazione armoniosa con la natura, grazie all’ingresso del verde e alla luce mediata dal sistema di facciata in lamelle verticali disposte secondo l’orientamento solare.
Grande attenzione è stata posta al tema della sostenibilità, nella progettazione di tutti gli edifici: in un’ottica di risparmio energetico, è stato previsto un impianto fotovoltaico a copertura dello stabilimento produttivo e pannelli solari termici sia per la produzione di acqua calda sanitaria, che di acqua calda ad uso riscaldamento. L’illuminazione è garantita da luci a led e si prosegue nella strategia già adottata di approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili.
La superficie esterna degli edifici produttivi è trattata con una pittura a base di polvere minerale inorganica che, attivata dalla luce, riduce gli agenti inquinanti nell’aria. Un’ulteriore caratteristica è una tecnologia innovativa che garantisce un elevato indice di riflessione riducendo in modo significativo il calore assorbito dalle facciate.
Non ultimo, è previsto un sistema che incanala l’acqua piovana che filtra nel terremo argilloso, per poterla poi utilizzare nell’irrigazione del giardino e di tutte le aree verdi presenti.
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