Quarry 8, Jinyun, photo by Wang Ziling © DnA_Design and Architecture
21/03/2022 - Lo studio DnA_Design and Architecture ha trasformato nove piccole cave in disuso in Cina in un’attrazione culturale e turistica.
Il paesaggio montuoso della contea di Jinyun, nella provincia di Zhejiang, è stato modellato negli anni dall'estrazione manuale della pietra naturale. Per questa regione aspra e di difficile accesso, è stato chiesto all'architetto cinese Xu Tiantian e al suo studio DnA_Design and Architecture di sviluppare strategie per garantire nuovi utilizzi a nove delle oltre 3000 piccole cave ormai in disuso.
Ne è derivato un progetto che le ha trasformate in un palcoscenico per attività culturali e sociali culturali utilizzabili sia dalla popolazione locale che dai visitatori, creando contemporaneamente nuove prospettive economiche per la popolazione rurale.
Le cave di pietra riconvertite a nuova destinazione d'uso fanno parte di un'infrastruttura pubblica che inserisce in un nuovo contesto aspetti storici che risalgono a più di mille anni fa e patrimonio culturale quotidiano.
Le nove cave di pietra su cui Xu Tiantian e il suo team hanno lavorato si trovano in una valle chiamata Xiandu, caratterizzata da un paesaggio naturale impressionante e da bizzarre formazioni rocciose vulcaniche che ne costituiscono già un'attrazione turistica.
Le nove ex-cave di pietra sono caratterizzate ciascuna da forme uniche e casuali, scavate nella roccia, collegate tra loro da un sentiero che, per i dislivelli, presenta dei tratti a scale.
Le cave di pietra sono situate nel raggio di un chilometro e costituiscono un progetto pilota per la rivitalizzazione del paesaggio e del territorio tramite interventi di minor impatto possibile.
Gli interventi semplici e molto attenti dell'architetto Tiantian contrastano con l'eccesso di progettazione delle aree rurali, nel senso di romanticismo kitsch o "Disneyfication", diventato comune in molti luoghi della Cina.
Alcuni degli immensi spazi, spesso a forma di cattedrale, scavati nella parete rocciosa, creati casualmente durante l'estrazione della pietra e alti fino a trentotto metri, hanno una buona acustica e sono quindi adatti alle rappresentazioni dell'opera Wu tradizionale.
Ci sono alcune enormi “stanze di pietra” utilizzate come case da tè o piattaforme da cui i visitatori possono osservare il tramonto attraverso uno spettacolare foro nella parete rocciosa.
Nel piccolo villaggio attiguo è prevista la realizzazione di un centro informazioni, in cui i visitatori potranno approfondire la storia, la flora e la fauna locali, un ristorante e un centro di formazione per la lavorazione della pietra naturale.
Con i loro interventi, gli architetti stanno trasformando i resti di un paesaggio plasmato da una cultura del duro lavoro fisico in un simbolo della trasformazione economica e culturale dell'area rurale, che contribuisce anche al miglioramento socioeconomico ed ecologico.
L'esperienza spaziale nelle cave, la suggestiva illuminazione naturale e l'acustica offrono un'esperienza che non ha eguali nella zona.
Da sabato scorso e fino al 5 maggio le immagini del progetto saranno esposte in una mostra ospitata dall'Aedes Architecture Forum di Berlino.
Come tutto il progetto, incentrato sulla riconciliazione con la natura, anche nella realizzazione della mostra è stato adottato un approccio rispettoso. Ad esempio, i modelli prodotti in Cina sono arrivati in Germania in treno lungo il percorso della Transiberiana e tutti gli altri componenti della mostra sono stati prodotti a Berlino.
L'ampia e vasta installazione, grazie ad un’apposita scenografia, riproduce l'insolita sensazione spaziale nelle cave di pietra di Jinyun, consentendo ai visitatori di viverla.
Spettacolari modelli traslucidi, accompagnati da foto, piante e descrizioni di grande formato, danno un'idea della complessa struttura spaziale degli spazi scavati nella roccia.
Alcuni filmati raccontano da un lato la situazione storica in cui le cave di pietra erano ancora in funzione, e dall'altro come la popolazione, gli artigiani e l'amministrazione hanno accolto e valutato oggi le infrastrutture di nuova realizzazione.
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