Illustrations by Manuel Carvalho and Nazara La´zaro
29/04/2022 - Un ‘ramo di luce’ tecnologico, flessibile e sostenibile. La lampada a sospensione Almendra è il nuovo sistema di illuminazione modulare Flos progettato da Patricia Urquiola. Ispirato alla natura e progettato per ridurre al minimo l’impatto ambientale, il sistema è composto da elementi in alluminio e bioplastica, un particolare policarbonato derivato da un sottoprodotto della carta.
La designer spagnola Patricia Urquiola e la CEO di Flos Roberta Silva hanno presentato ufficialmente alla stampa la lampada a sospensione Almendra il 27 aprile scorso, nello spazio Flos di Corso Monforte a Milano. Sono loro a raccontarci come nasce il progetto.
Almendra, un modulo in sospensione ispirato ad una mandorla
Un po’ di anni fa – racconta Patricia Urquiola – ho progettato per Flos la lampada Serena. Di quella collezione non fu mai realizzata la versione sospesa, che avevo immaginato come un ramo con tre petali. Non riuscimmo ad ottenere la resa illuminotecnica che volevamo. Almendra nasce da quell’idea, mai accantonata. Ci siamo chiesti ‘perché non riprendiamo l’idea tentando di risolvere l’aspetto tecnologico?’ Come sempre, quando si riprende nel tempo un’idea, rimasta come un’ossessione, e si tenta di risolverla, c’è un’evoluzione, ed è così che è nata Amendra.
Abbiamo semplificato la forma, portando la foglia ad un guscio semiaperto, una ‘mandorla’ (traduzione italiana di Amendra). Un ricordo della mia adolescenza, dei campi di mandorli in primavera, con tanti colori e tanti mondi intorno alla mandorla.
La mandorla è una sorta di contenitore ovale che si apre per fare uscire il frutto. Per Flos ho pensato a un modulo in sospensione ispirato a questo piccolo guscio quando è aperto.
Sistema di illuminazione Almendra, modulare e flessibile
Parliamo di un modulo, specifica Urquiola. La modularità è un tema che mi interessa molto. È un sistema risolto. Il ramo sottile è elemento di connessione. Almendra nasce non come semplice corpo illuminate, ma come elemento modulare, aperto alla componibilità.
Il modulo può essere composto in vari modi: si attacca direttamente al ramo, come una mandorla, può essere assemblato per comporre vari elementi, verticali o orizzontali; si può snodare in altri due o tre rami, creando una composizione molto leggera nello spazio.
Lampada a sospensione Almendra, la tecnologia è più preziosa quando è invisibile
Fonti luminose essenziali, con elementi diffusori che proteggono la luce. La semplicità dell’oggetto nasconde una tecnologia innovativa. Lo spessore del guscio è ridottissimo e la luce fuoriesce da una fonte LED posizionata nel perno centrale e diffusa lungo i petali laterali in modo uniforme grazie a un sistema a guida ottica (Edge Lighting technology).
Il risultato è un elevato confort luminoso aumentato dalla possibilità di posizionare i gusci illuminanti verso l’alto o verso il basso, anche nello stesso apparecchio, e ottenere così diverse tipologie di luce dallo stesso sistema.
Una palette di colori derivati dalla natura
Partendo dal colore dell’albero – spiega Urquiola – ho proposto un verde mescolato con un azzurro del cielo, in una versione metallizzata che racconta dell’unione tra natura e tecnologia (Bay Blue). Proseguendo con questo pensiero, abbiamo scelto altri due colori di ispirazione arborea: dal bianco (off-white) dei fiori, all’ocra dei rami e dei gusci, con una tonalità che tende all’arancio.
Materiali e processi produttivi che riducono al minimo l’impatto ambientale
Il sistema di illuminazione Almendra è stato progettato per ridurre al minimo l’impatto ambientale, in linea con lo sforzo costante del brand italiano di illuminazione Flos verso una produzione sostenibile. A contribuire a questo sforzo concorrono la scelta dei materiali e la progettazione (design for disassembly).
Dobbiamo costruire tutto per la longevity e per un fine vita che sia riciclabile, spiega Roberta Silva, CEO di Flos da circa due anni, nominata nell’ottica di sviluppo manageriale della holding di cui Flos fa parte dal 2018, insieme a B&B Italia, Louis Poulsen e Arclinea.
Oggi l’aspetto della sostenibilità riguarda i materiali e le tecnologie – prosegue Roberta Silva – ma anche la modalità innovativa di applicare le tecnologie che prendi da altre realtà. Su Amendra c’è stato un challenge incredibile sul materiale. Patricia voleva bioplastiche. Il nostro centro di ricerca ha trovato un policarbonato derivato dagli scarti di produzione della carta, il tallolio, un olio particolare molto vischioso.
La lampada a sospensione Almendra è quindi prodotta con un materiale proveniente da risorse rinnovabili di origine naturale. Il fusto e l’apparecchio illuminante su cui vengono posti i moduli di Almendra è invece realizzato in alluminio estruso, 100% riciclabile.
Non solo. L’intero ciclo di vita di Almendra, dall’origine dei materiali allo smaltimento, è definito secondo i rigorosi criteri stabiliti dalle norme ISO in materia di LCA (Life Cycle Assessment). Questo è possibile grazie a una progettazione che non prevede alcuna parte incollata ma solo viti, tutte invisibili.
Ogni singolo pezzo della lampada a sospensione Almendra può essere sostituito – spiega Roberta Silva – e questo assicura la longevity del prodotto. Almendra è inoltre completamente disassemblabile: si può smontare e, per facilitare uno smaltimento corretto, sul corpo in alluminio e sui petali in policarbonato abbiamo inciso le indicazioni con la classe di riciclaggio.
Concludiamo riportando le ultime domande che abbiamo rivolto a Patricia Urquiola e a Roberta Silva.
Patricia, quest'anno festeggi 10 anni di collaborazione con Flos. Cosa ami di più di questo brand e come si è evoluto il vostro rapporto in questi dieci anni?
Sono da sempre onorata del rapporto con Flos, è un’azienda con una grande capacità di ricerca, grande curiosità per la tecnologia, grande sensibilità nel dialogare con i designer. Sono stata di sicuro molto accompagnata dalla incredibile energia di Piero Gandini, e adesso spero di portare avanti questo nuovo progetto, con la dignità e la gioia che ho sempre trovato nel mio percorso con Flos.
Roberta Silva, da circa due anni Ceo di Flos, dal 2018 parte del gruppo Design Holding. Com’è cambiato l’universo Flos in termini di capacità produttiva e di soluzioni offerte?
È stata una trasformazione totale. Se penso al momento in cui sono arrivata, non è più la stessa azienda. Il DNA è stata la cosa che ho cercato di capire da subito, per non correre il rischio di snaturare il brand.
Ero stata assunta da Piero Gandini proprio per cambiare. La pandemia ha accelerato ancora di più questo processo, costringendoci ad introdurre delle modalità nuove di gestione del business, che abbiamo preso da altre realtà. Questa contaminazione ci ha consentito di adottare una strategia potente che ci sta consentendo un grande successo.
Che peso ha oggi la digitalizzazione nelle strategie aziendali?
Il digitale è dappertutto. È tutto. Noi stiamo ribaltando l’azienda nella logica digitale: sulla disponibilità del dato, sulla modalità di utilizzo di questi dati per avere una relazione con questi dati (clienti) Stiamo trasformando un’azienda molto product-centric in customer-centric. È una rivoluzione. L’online per noi è fondamentale, insieme all’offline. Non solo per la comunicazione, ma anche per offrire un servizio, dare cioè la possibilità di capire il prodotto nell’online.
Almendra entra nel metaverso
Per festeggiare il nuovo progetto di illuminazione dell’architetta spagnola, Flos ha creato un mondo immaginario, ispirato ai sogni, riferimenti culturali e futuri immaginari.
La lampada Almendra diventa così protagonista di mondi fantastici, che uniscono natura, cultura e tecnologia attraverso immagini oniriche.
È stato divertente portare Almendra in questo piccolo metaverso – spiega Patricia Urqiuola – in cui diventa un oggetto tecnologico che ha una sua vita e una sua architettura, fra il naturale e l’artificiale.
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