Ph. © Julian Basjel
22/04/2022 - Architensions, lo studio italoamericano di design guidato da Alessandro Orsini e Nick Roseboro, è stato selezionato per progettare una delle sei installazioni volte ad amplificare l'esperienza del Coachella, il festival annuale quest’anno in scena dal 15 al 17 aprile e dal 22 al 24 aprile ad Indio, in California.
L'installazione di Architensions al Coachella 2022 è intitolata The Playground ed è composta da quattro torri con strutture in acciaio di diverse altezze, forme e colori tra cui il magenta e il giallo per la griglia verticale e il ciano per la piazza, risultando un'esperienza cromatica volutamente vibrante. Playground trae ispirazione da New Babylon, città anticapitalista percepita e progettata nel 1959-74 come potenziale futuro dall'artista visivo Constant Nieuwenhuys.
Le forme stesse si riferiscono a tipologie urbane per il tempo libero come piazze, teatri, parchi e portici, seppur disposte verticalmente all'interno di una griglia porosa che dà ordine al paesaggio di forme diverse. Il design evoca un paesaggio urbano familiare, dove il significato del gioco è riportato alla sua definizione originaria di tempo libero personale, in altre parole, un parco giochi.
Spiega Alessandro Orsini, founder insieme a Nick Roseboro di Architensions: "The Playground, in analogia con 'Il teatro del Mondo' di Aldo Rossi crea un ambiente simile a un teatro, in cui le persone possono interagire in una sorta di performance. La nostra installazione offre inoltre l'opportunità di vivere uno spazio di svago senza l'uso della tecnologia, semplicemente interagendo con lo spazio e la sua materialità. L'utente è allo stesso tempo spettatore e performer”.
I colori e le forme del Playground di Architensions al Coachella 2022 invitano i partecipanti a interagire visivamente con loro. I materiali reagiscono con il sole: la pellicola dicroica proietta i colori sul suolo e sulle persone, mentre la pellicola specchiante amplifica le prospettive e riflette l'ambiente circostante. L'altezza, il posizionamento e la griglia delle torri consentono inoltre di proiettare ombre dinamiche sul terreno. I ponti sospesi definiscono lo spazio interstiziale e le panchine a livello del suolo oltre a collegare le torri e formare l'impronta della "piazza", costituiscono un luogo in cui riposarsi e guardare gli spettacoli del festival.
In un'epoca in cui la tecnologia sostituisce le esperienze di vita reale attraverso il monopolio dell’immagine, The Playground rappresenta un modo per riscoprire il proprio tempo libero e una via di evasione da un modo ormai intrinsecamente legato al commercio o all'interpolazione digitale.
"The Playground è un frammento di città", afferma Nick Roseboro, "un punto di incontro per coinvolgere i partecipanti al festival in interazioni collettive, performance, relax e gioco".
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