29/04/2022 - Il giovane studio Associates Architecture, degli architetti Nicolò Galeazzi (italiano) e Martina Salvaneschi (sudafricana), ha di recente completato il progetto di una casa e galleria espositiva per una coppia di designer italo-americani a San Miguel de Allende, in Messico.
Il sito sui cui sorge il progetto, di forma trapezoidale e accessibile solo da una piccola strada pedonale in salita, presentava un basamento in pietra locale parzialmente demolito.
La prima operazione è stata quella di preservare il basamento e inserirvi all’interno le infrastrutture a servizio della casa. La Sin Nombre house and gallery si innesta sul basamento esistente come un corpo ermetico, un recinto abitato, introverso, che nasconde al suo interno tre microcosmi (tre patii) della zona giorno e delle zone notte, protetti dal contesto delle città messicana.
Il volume, apparentemente monolitico, introverso e completamente avvolto da intonaco bianco, poggia, dunque, sul plinto in pietra preesistente e si apre sorprendentemente ad un rapporto con la città e con il contesto esterno per mezzo di una terrazza panoramica con ampie vedute del centro storico cinquecentesco, patrimonio dell’UNESCO.
È un esercizio di sintesi architettonica e di inventiva spaziale, che rivela un approccio pragmatico e profondamente consapevole nell'esplorazione e nella reinterpretazione delle tradizioni vernacolari.
Il concept principale è stato lavorare con un volume apparentemente monolitico che accoglie una serie di microcosmi.
Il recinto silenzioso, non dissimile da quelli che si affacciano sugli stretti vicoli del quartiere, è un confine tra l'esterno e l'interno e presenta spazi esterni privati che offrono un senso di relax e tranquillità. Il design si ispira all'architettura vernacolare messicana, con cortili privati nascosti all'interno di molti edifici, che è stata reinterpretata con lo stile minimal distintivo degli architetti e influenzata dai riferimenti ad alcuni maestri, come Luis Barragán e Mies van der Rohe.
"La casa e la galleria sono una sobria vetrina di luce nei suoi diversi stati d'animo" ha dichiarato Nicolò Galeazzi.
Oltrepassata la porta di ingresso, si entra negli alloggi veri e propri che si riversano sul lato opposto della facciata, in un patio triangolare chiuso. Con un solo sguardo si abbraccia l'intero piano. Le grandi pareti vetrate, dal pavimento al soffitto, conferiscono una sobria trasparenza a questo primo “microcosmo” con vista su parte della vegetazione della casa, un riferimento al Padiglione di Mies van der Rohe a Barcellona.
Una scala a chiocciola, in asse con la porta, allude alla continuità tra il percorso urbano e il percorso interno della residenza e segna il passaggio tra la cucina, a destra, e la zona pranzo e il soggiorno a sinistra.
Le pareti neutre della casa, oltre ad amplificare all'interno la luce solare, fungono da sobrio sfondo per i mobili progettati dai clienti. Lo stesso tono morbido viene utilizzato sui pavimenti, rafforzando ulteriormente l'aspetto neutro degli interni.
“Rifacendoci alla tipologia abitativa locale, abbiamo optato per uno schema che lavora verso l'interno, proponendo in pianta una serie di spazi vuoti sotto forma di patii”, spiega Martina Salvaneschi. “Questi vuoti, insieme alla scala a chiocciola, sono ciò che dà carattere al progetto: filtrano la città tutt'intorno, percepita tramite un rumore smorzato e colori riflessi; suggeriscono all'utente una diversa percezione della scala, in contrasto con le stanze intime all'interno; consentono un elevato contrasto di luci e ombre”.
Al secondo piano, le due camere da letto, ciascuna con bagno privato e cabina armadio, si aprono alla luce e all'aria attraverso il proprio patio privato recintato.
Un'astrazione senza tempo caratterizza questo piano, generando le desiderate privacy, pace e tranquillità.
Mentre al livello inferiore si percepisce ancora la presenza della città all'esterno, qui ci si trova in uno spazio molto intimo e introverso.
Lasciatasi alle spalle la città, solo due episodi speciali ci permettono di rivivere la vita urbana:
- la Chiesa dell'Immacolata, poche centinaia di metri a Ovest, permette di orientarsi grazie a una piccola finestra che si apre nella camera matrimoniale che ne incornicia perfettamente la cupola color miele
- un grande pannello incernierato, nascosto nella parete d'ingresso principale, consente all'informale e colorato paesaggio urbano di infiltrarsi nell’alloggio.
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