14/04/2022 - Ispirato al carattere storico e allo stesso tempo innovativo della città di Siviglia, il progetto di Bjarke Ingels Group (BIG) ha vinto il concorso internazionale di architettura per la nuova sede del Centro comune di ricerca di Siviglia (JRC) sbaragliando gli altri 66 progetti partecipanti al bando. Il nuovo edificio del JRC, la cui apertura è prevista nel 2024, ospiterà dodici unità di ricerca e funzioni di supporto, nonché spazi esterni pubblici e privati.
La proposta vincitrice è stata presentata giovedì scorso nella capitale andalusa e dà priorità all'autosufficienza energetica e ai principi del New European Bauhaus (design, creatività, sostenibilità, inclusione sociale, bellezza, arte/cultura, scienza e tecnologia). All'evento hanno partecipato rappresentanti del governo centrale, del Consiglio comunale, oltre a numerose autorità.
Situato nell'ex sito dell'EXPO 92 di Siviglia, a Isla de la Cartuja, il nuovo edificio di 9900 m2 per la Commissione europea si ricollega all'obiettivo della città di Siviglia di diventare un punto di riferimento globale per la sostenibilità entro il 2025 e alla visione locale del progetto eCitySevilla per decarbonizzare e trasferire Isla de la Cartuja a fonti di energia rinnovabili al 100%.
Ispirato dalle piazze e dalle strade ombreggiate di Siviglia, BIG propone di coprire l'intero sito del progetto con una nuvola di tettoie solari che riparano la piazza, il giardino e l'edificio di ricerca sottostante, simili ai pergolati tipici di Siviglia. Le pensiline sono costituite da lastre fotovoltaiche quadrate leggere sostenute da una foresta di colonne sottili.
“Con il nostro progetto per il Centro comune di ricerca di Siviglia, più di ogni altra cosa, abbiamo cercato di consentire alle prestazioni sostenibili dell'edificio di guidare un'estetica architettonica che non solo renda l'edificio più performante, ma anche più abitabile e più bello - un nuovo vernacolo ambientale andaluso", ha affermato Bjarke Ingels. Ho iniziato i miei studi come architetto in Andalusia per poi frequentare l’ETSAB a Barcellona. Ora che a Barcellona abbiamo anche nostro ufficio di 50 persone, questo progetto sembra chiudere il cerchio”.
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