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Ph. © Francesca Ferrari
25/05/2022 - Domani, giovedì 26 maggio, alla Fondazione Achille Castiglioni in Piazza Castello 27 a Milano, sarà inaugurata in anteprima la mostra temporanea “1962, blocchi di marmo, manici di scopa e altre storie”. L'esposizione – che rimarrà aperta fino al 26 dicembre – analizza in profondità il lavoro dei fratelli Castiglioni, grazie ai materiali di archivio, di allestimenti e industrial design.
Il 1962 è l’anno in cui lo Studio Castiglioni apre l’attività di progettazione ed è un “annus mirabilis” così come lo definirà anche Alberto Bassi in “Casabella” n.644 del 1997. È l’anno in cui vengono progettati e messi in produzione ben cinque apparecchi illuminanti: Arco (indubbiamente quella che si fa notare di più), Relemme (che forse conoscete meno perché è fuori produzione da tanti anni), Taccia e Toio (estremamente diverse tra loro, ma molto significative per il modo di progettare dei due fratelli Castiglioni) e infine Ventosa (di cui è stata realizzata una edizione speciale - gialla - da Flos per l’anno del Centenario della nascita di Achille).
Nello stesso anno vengono progettati, sempre nell’ambito dell’industrial design: il contrappeso per lampade a sospensione, l’interruttore a pedale, il cucchiaio Sleek che oggi trovate in edizione speciale, in colore rosso, solo in Fondazione, la seduta Giro (fuori produzione, ma di cui potrete vedere l’unico esemplare realizzato da Bruno Longoni per l’allestimento di Lorenzo Damiani per la VI edizione del Triennale Design Museum dal titolo “La sindrome dell’Influenza”) e la macchina per il caffè Pitagora per Cimbali, che ha vinto il Compasso d’Oro nel 1962.
In Fondazione, nella stanza delle riunioni dello studio Castiglioni, sarà presentata una selezione dei progetti tra architettura e allestimenti, realizzati esattamente 60 anni fa: l’allestimento del Padiglione Rai per la XXXX Fiera di Milano, dedicata al tema “La Radio e la Televisione per lo sport”, con l’intervento grafico di Pino Tovaglia e le pareti esterne di Fulvio Bianconi, che alludono ad una fermata degli autobus; per la stessa fiera il Padiglione Montecatini, dedicato al “Polipropilene” con intervento grafico di Max Huber e Heinz Waibl, di cui troverete una riproduzione della lampada realizzata con un sottile foglio rettangolare arrotolato a cono; lo stand Autovox al Salone dell’auto di Torino, con un gioco di ombre cinesi sullo sfondo dell’allestimento; l’allestimento generale della XXVIII Mostra Nazionale della Radio e della Televisione a Palazzo dello Sport a Milano, dove nicchie e volumi fanno bella figura di sé, l’edificio residenziale di Via Stoppani (ancora esistente a Milano), la tomba Falzoni (progettata insieme al padre – scultore Giannino Castiglioni) e il negozio Gavina a Milano, che oggi non c’è più.
"Forse non sapete che nel silenzio della notte, quando nessuno vede, gli oggetti giocano fra loro, abitualmente si ritrovano nell’ingresso della Fondazione e lì comincia la magia... questa volta li ho sorpresi...le pesanti basi di marmo giocano sospese con le scope.
Un allestimento che gioca con gli opposti, pesante - leggero, trasparente - opaco, passato - presente. Il grande specchio diventa una porta del tempo e ci proietta negli ambienti così come erano nel 1962" ha dichiarato Marco Marzini che da tempo si occupa di progettare e allestire mostre all’interno della Fondazione Achille Castiglioni,
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