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Ritratto Gianni Berengo Gardin_@Luca Nizzoli Toetti - A destra: Venezia, 1959, © Gianni Berengo Gardini/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia
05/05/2022 - Il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo ospita fino al 18 settembre 2022 la mostra “Gianni Berengo Gardin. L’occhio come mestiere”.
Maestro del bianco e nero, della fotografia di reportage e di indagine sociale, in quasi settant’anni di carriera Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930) ha raccontato con le sue immagini l’Italia dal dopoguerra a oggi, costruendo un patrimonio visivo unico caratterizzato da una grande coerenza nelle scelte linguistiche e da un approccio “artigianale” alla pratica fotografica.
Al MAXXI sono raccolte ed esposte oltre 200 fotografie tra immagini celebri, altre poco note o completamente inedite.
Un racconto straordinario dedicato all’Italia, che riprende il titolo del celebre libro del 1970 curato da Cesare Colombo, L’occhio come mestiere, un’antologia di immagini del maestro che testimoniava l’importanza del suo sguardo, del suo metodo e della sua capacità fuori dal comune di narrare il suo tempo.
Il percorso espositivo è introdotto sulle scale dall’intervento dell’artista Martina Vanda: grandi illustrazioni a parete in bianco e nero ispirate da alcune fotografie iconiche di Berengo Gardin.
All’interno, un percorso fluido e non cronologico accompagna il visitatore in un viaggio nel mondo e nel modo di vedere del maestro, offrendo una riflessione sui caratteri peculiari della sua ricerca.
Tra questi: la centralità dell’uomo e della sua collocazione nello spazio sociale; la natura concretamente, ma anche poeticamente analogica della sua “vera fotografia” (formula con cui timbra le sue stampe autografe mai manipolate e che rimanda al lavoro del fotografo come “artigiano”); la potenza e la specificità del suo modo di costruire la sequenza narrativa, che non si limita a semplici descrizioni dello spazio ma costruisce naturalmente storie; l’adesione impegnata a una concezione della fotografia intesa come documento, eppure puntellata da dettagli spiazzanti e ironici. E, su tutto, la coerenza della sua visione.
Attraverso la scansione di un QR code, è inoltre possibile visitare la mostra accompagnati dalla voce di Gianni Berengo Gardin che racconta in prima persona aneddoti e ricordi legati alla sua vita personale e professionale, primo di una serie di podcast che il MAXXI dedica a fotografi, artisti e architetti presenti nella Collezione del Museo.
Il lavoro e l’archivio di Gianni Berengo Gardin sono rappresentati in esclusiva da Fondazione Forma per la Fotografia.
La mostra è realizzata in collaborazione con Contrasto, Fondazione Forma per la Fotografia e Archivio Gianni Berengo Gardin.
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Scheda evento: |
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Treno Roma-Milano, 1991 - © Gianni Berengo Gardini/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Una grande nave in bacino San Marco, Venezia, 2013 - © Gianni Berengo Gardini/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Genova,1998 - © Gianni Berengo Gardini/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Traghetto di Punta della Dogana, Venezia, 1960 - © Gianni Berengo Gardini/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Oriolo Romano, Viterbo, 1964 - © Gianni Berengo Gardini/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Istituto psichiatrico, Colorno, Parma, 1968 - © Gianni Berengo Gardini/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Taranto, 2008 - © Gianni Berengo Gardini/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Siena, 1983 - © Gianni Berengo Gardini/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Venezia, 2004 - © Gianni Berengo Gardini/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia Venezia, 1959 - © Gianni Berengo Gardini/Courtesy Fondazione Forma per la Fotografia
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