08/06/2022 - Alla Milano Design Week 2022, FontanaArte svela il proprio archivio storico nello spazio dedicato alla mostra fotografica “FontanaArte, 90 years of Light and Art” curata da ZERO. Inaugurata in occasione della settimana del design e dedicata ai volti che "illuminano" la città, l'esposizione raccoglie gli scatti della fotografa Roselena Ramistella, mentre documenti, progetti, disegni e idee de l’Archivio di FontanaArte, Milano 1932, vengono riportati alla luce per raccontare l’attività dei grandi designer che hanno accompagnato il brand e lo hanno reso icona.
In collaborazione con Casa d’Aste Cambi, FontanaArte espone nello spazio di Via San Marco 26 con una installazione realizzata dal direttore artistico del brand, l’architetto Francesco Librizzi, con il contributo grafico di Pupilla Grafik. A completare l'esposizione, quattro nuovi progetti d'illuminazione firmati studiolucaguadagnino, Matilde Cassani Studio, Oscar e Gabriele Buratti e Jacopo Roda.
Milano Design Week 2022: “FontanaArte, 90 Years of Light and Art”
Quando ci si domanda chi illumina la città, non è mai soltanto una questione di lumen. Piuttosto si parla di capacità, di fascino, insomma: di persone. Quali sono i volti, i creativi, gli artisti di oggi ed anche le figure storiche della città? Questa è la domanda che FontanaArte si è posta per il suo novantesimo. Nasce così la mostra di ritratti, a cura di ZERO, che vuole mettere in chiaro chi sono le luci che illuminano la città del design.
“FontanaArte, 90 Years of Light and Art” è una mostra fotografica che raccoglie insieme, per la prima volta, le persone che fanno brillare concetti e storie come le luci accecanti dell’estate. “La luce reale immaginaria permette di cambiare i contorni, di scoprire nuove forme e di riconoscere forme a cui siamo abituati", spiegaAndrea Amichetti, Direttore di ZERO. Sentire la luce umana, scoprire, cambiare la percezione è il tesoro di questo viaggio con FontanaArte.”Milano Design Week 2022: FontanaArte svela il suo archivio storico
FontanaArte, 90 years of Light and Art svela un’anticipazione dell’archivio storicorimasto “sommerso” fino ad oggi. Fotografie, documenti, progetti, disegni, registri, miniature di prodotti, oggetti e idee: l’Archivio di FontanaArte, Milano 1932 è, per la prima volta, riportato alla luce attraverso un lavoro di recupero, catalogazione e valorizzazione dei materiali che da 90 anni rendono il brand protagonista d’eccellenza del made in Italy in tutto il mondo. Si tratta di un primo nucleo di 580 oggetti, che comprende 67 cataloghi, 45 schede di disegni e stampe, 18 documenti storici, 204 fotografie e 16 grandi collettori di rassegna stampa che raccontano l’attività dei grandi designer che hanno accompagnato il brand e lo hanno reso icona del design.
Dal Caveau Digitale® di FontanaArte nasce un progetto di valorizzazione che vede al centro proprio il mondo degli Archivi e che si apre al grande pubblico. In occasione della Milano Design Week, FontanaArte, Promemoria Group e Altopiano Studio, presentano ARCHIVIO. The Secret Light, un format che punta a raccontare gli archivi attraverso le voci di chi è costantemente alla ricerca dell’inedito: gli archivisti, veri scopritori e interpreti dei segni. In questo teaser, la luce diventa il driver del racconto e Fontana di Max Ingrand, lampada - icona dal 1954, si trasforma in una porta d’accesso ai tesori d’archivio del brand.
L’archivio in formato digitale è supportato dalla presenza fisica di alcuni pezzi storici di FontanaArte degli anni ’30 e’50 forniti dalla maison Casa d’Aste Cambi.A completare l'immagine, quattro nuovi progetti d'illuminazione: la lampada da parete FRENESI disegnata da studiolucaguadagnino; TUTTI, chandelier- installazione artistica di Matilde Cassani Studio; THEA, famiglia di lampade in vetro disegnate da Oscar e Gabriele Buratti e OORT, sistema di lampade componibile di Jacopo Roda.
“Il Caveau Digitale di FontanaArte non è soltanto una collezione di pezzi originali.” commenta Francesco Librizzi, direttore artistico del brand “Ci sono disegni, frammenti e prototipi di ciò che l’azienda ha immaginato negli anni: uno strumento che può essere consultato simultaneamente da più persone nel mondo per incrociare dati, costruire percorsi e aprirsi all’esterno”.
“Come ricordava Gio Ponti ‘Perché la vita sia grande e piena, occorre metterci il passato e l’avvenire’. Ecco, per noi l’archivio è il luogo della scoperta - ricorda Andrea Montorio CEO di Promemoria Group - in cui cercare indizi di un passato che parla e si confronta costantemente con il presente, superandolo”.
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