27/07/2022 - Giovanni Vaccarini ha recentemente realizzato sul lungomare della città di Pescara Riviera 107, un edificio che lui stesso descrive come un tassello della conurbazione diffusa del litorale adriatico. Un edificio elegante, perfettamente inserito nel tessuto urbano, che reinterpreta la tipologia della palazzina, alla quale l’architetto che ha base in questa città da tempo dedica studi e progetti.
Il progetto si colloca in una porzione di tessuto urbano che racconta con chiarezza la crescita tumultuosa subita dal dopoguerra ad oggi: ad alcune superstiti ville liberty o di ispirazione neoclassica si affiancano imponenti edifici con molti piani, spesso senza qualità. Alcune delle ville, negli anni, sono state rapidamente sostituite dalla rampante tipologia edilizia della palazzina. Una tipologia a blocco isolato, servita da una distribuzione verticale centrale intorno alla quale si articolano gli alloggi, nella misura di due o più per piano. È in questo ambito che il progetto di Vaccarini si colloca.
“La palazzina è la figurazione delle profonde trasformazioni avvenute nella città: non è un ‘palazzo’, non avendone la mole né il ruolo urbano, ma non è nemmeno un piccolo edificio mono o bifamiliare, come appunto il villino. Si tratta di un ibrido, una deformazione che ha scardinato il consolidato rapporto tra tipologia edilizia e morfologia urbana proprio della città storica” - Giovanni Vaccarini.
Riviera 107 reinterpreta questa tipologia, introducendo nella palazzina una logica distributiva per fasce funzionali.
La fascia anteriore dell’appartamento, quella più aperta alla dimensione pubblica, si contrappone così a quella dei servizi, che comprende la distribuzione verticale, i bagni, le cucine, le lavanderie, e a seguire alla parte più privata delle camere e degli studi. Seguendo questa logica l’edificio sviluppa ulteriormente il proprio dialogo con l’esterno.
Il fronte dell’edificio è arretrato rispetto al filo stradale, e definisce così uno spazio semi- pubblico di mediazione tra la parte pubblica della città e gli spazi privati. Una sorta di dilatazione del marciapiede che l’edificio condivide con la città. L’androne diventa il luogo collettivo per eccellenza, al quale sono affiancati uno spazio comune per riunioni, feste, gioco e tutte quelle attività comuni che si dovessero rendere necessarie. Ma più di tutto questa logica distributiva ha reso possibile una originale trasformazione dell’affaccio a mare. La facciata che guarda a est, infatti, è pensata come una vera e propria sezione aperta dell’edificio, lungo la quale emergono, con aggetti di diversa ampiezza, i piani dell’edificio.
Il corpo compatto viene così scardinato e i piani “slittano” verso l’esterno. Lo slittamento dei piani definisce un sistema di sbalzi che si protendono verso il mare definendo una porzione di abitazione all’aperto, una sorta di “trabocco urbano”, spiega Giovanni Vaccarini facendo riferimento alle tradizionali strutture lignee per la pesca, che caratterizzano questo litorale. Tale scelta permette agli ambienti interni di realizzare un rapporto diretto e assoluto con la vista del mare.
Un intenso rapporto con la città e il paesaggio, con la luce e la vita all’aria aperta, è al centro del progetto.
Gli ambienti principali degli appartamenti godono di affacci diretti e di terrazze esterne, pensate come vere e proprie stanze all’aria aperta, parte integrante della vita domestica. L’intradosso dei balconi aggettanti è in metallo, un rivestimento in ottone traforato che aggetta ulteriormente rispetto al piano di calpestio. Vista dal basso, percorrendo il lungomare, la serie di aggetti riflettenti dà luogo a una sorta di inedito quinto prospetto dell’edificio che contribuisce a definire la scena urbana.
Con l’architetto Giovanni Vaccarini che accompagna alla visita, lo short film The Living Section, prodotto nel luglio 2022 da The Piranesi Experience e diretto da Fabio Paolucci, offre una brillante esperienza del progetto Riviera 107.
|