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11/08/2022 - È denominata L’albero della conoscenza la proposta candidata da noa* al concorso per la nuova Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (B.E.I.C.).
Vincitore del concorso, bandito dalla Fondazione BEIC e dal Comune di Milano, è stato il progetto a firma del gruppo capeggiato da Angelo Raffaele Lunati di Onsitestudio.
Ai progettisti era stato richiesto, non solo di disegnare un nuovo polo culturale, ma anche, e soprattutto, di avviare un processo di rigenerazione urbana in un'area in via di radicale trasformazione, quella della stazione di Porta Vittoria.
Così come la copertina di un libro racchiude una storia in cui immergersi, nel progetto di noa*, la nuova biblioteca europea, nasconde sotto un paesaggio verde un sapere a disposizione di chiunque lo voglia cogliere. Attraversata da atmosfere surreali, fatte di foreste sul tetto e libri in movimento, la nuova stazione culturale pone il visitatore nella condizione perfetta per tuffarsi in mondi nuovi e sconosciuti.
Punto di partenza del progetto è stata la ricerca sul significato e le caratteristiche di una biblioteca del XXI secolo. Ripensata come polo di creatività, nella sua progettazione lo studio noa* ha mirato a creare un ambiente stimolante per liberare la mente e acquisire nuove conoscenze. Come prerogativa, un’atmosfera rilassata e silenziosa, come valore aggiunto, la possibilità di muoversi in un ambiente ibrido, che vede nella sfocatura fra interno ed esterno un terreno fervido per nuove idee. Alla progettazione di una struttura architettonica complessa si è affiancato quindi il design del paesaggio naturale, che permea tutti gli spazi.
L’onda organica del tetto, cifra stilistica della biblioteca, ospita un florido parco. Questo va letto in una scala più ampia di verde urbano, di cui la BEIC rappresenta un tassello fondamentale. Seppur l’architettura della biblioteca sia marcatamente introversa, la volumetria che emerge dal terreno si espande anche sul parco di Porta Vittoria, facendo dell’accessibilità uno dei punti chiave del progetto.
I piani sono in totale nove: quello principale è situato al primo livello, dove una sinuosa promenade permette il completo attraversamento dell’edificio. In una suggestiva esperienza spaziale, il visitare è invitato a scoprire il ricco programma funzionale che si affaccia sul boulevard interno. L’accesso all’esterno è garantito su ogni piano. Una sala studio circolare per 200 persone chiude verticalmente l’edificio. Per raggiungerla si sale su un ascensore unico nel suo genere, una vera e propria torre di libri, prelevati all’occorrenza da un sistema automatizzato. Attraverso questo paesaggio sorprendente di libri in movimento si raggiunge il punto più alto della BEIC.
Pare essersi arrampicati su un albero, dopo aver percorso un giardino rigoglioso. E non casualmente, dato che l’archetipo che ha ispirato il team di progettisti è il Giardino dell’Eden, dove cresce l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male. L’episodio biblico ad esso legato è forse una delle narrazioni a cui i filosofi hanno attinto maggiormente per raccontare l’umanità. Secondo Hegel, Eva, mangiando la mela proibita dell’albero della conoscenza, è stata la prima persona a differenziarsi dagli animali, acquistando coscienza e intenzionalità nel fare. Parafrasando, quando Eva ha sviluppato curiosità per le cose sconosciute, le biblioteche hanno trovato la loro ragione d’essere.
Sul tetto della BEIC lo studio noa* ha voluto ricreare un eden terreno, dove celebrare la bellezza del sapere e incoraggiare continuamente ad allungare la mano verso mondi sconosciuti.
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