Foto Lorenzo Zandri
23/09/2022 - Lo studio Valari ha recentemente concluso il progetto di riqualificazione di Masseria Belvedere, una masseria del ‘600 a Carovigno in Valle d’Itria.
La masseria, che si estende su un ettaro e mezzo di terreno che comprende anche un uliveto secolare, presenta una struttura a L, interamente in pietra e voltata in tutti i suoi ambienti, e un’ampia vista sulla costa adriatica.
Il progetto curato da Valari ha previsto la ristrutturazione dell’edificio esteso per 500 mq, in parte su due livelli, che ora ospita 8 camere doppie e 8 bagni nel volume esistente a due piani; ha previsto, inoltre, una sala yoga al piano terra e una games room con cocktail bar. Il piano terra che affaccia sul mare ospita la zona giorno, uno spazio unico a due livelli che segue il pendio della roccia e include cucina, sala pranzo e salotto.
All’esterno, la piscina a sfioro corre parallela alla zona giorno e all’orizzonte del mare, accanto il solarium, il focolare e una cucina esterna, una seconda zona pranzo e living; al primo piano la terrazza da cui godersi il tramonto ospita la jacuzzi.
L’idea progettuale della masseria è stata guidata dalla volontà di accogliere gli ospiti creando spazi amplificati nelle loro infinite possibilità.
“Progettare per noi significa creare spazialità che non esistevano prima, aprire viste che erano occluse, svelare luoghi non accessibili. Disegnare il progetto della masseria è stato questo: costruire una serie di semplici geometrie che permettessero relazioni conviviali fino ad allora inesistenti”.
Prima dell’intervento l’edificio si presentava come una rovina di pietra su roccia ed è proprio questo forte carattere materico che ha condotto gli architetti nella declinazione dell’intervento contemporaneo su un edificio esistente così potente.
“Una delle urgenze del progetto è stata inoltre capire come unire un approccio architettonico contemporaneo ad una preesistenza di questo tipo.
Abbiamo deciso di lavorare in prevalenza sugli elementi orizzontali, individuando geometrie di connessione orientate verso il mare, a sottolineare la direzione primaria del progetto: la cucina e il tavolo da pranzo, allineate nel lungo spazio della zona giorno a diversi livelli, il bancone del bar al primo piano che accompagna lo sguardo verso la terrazza e il mare; oltre alla piscina, la vasca sul tetto e le pedane esterne, parallele all’orizzonte.”
Valari ha, inoltre, intrapreso uno studio dettagliato dello stato di fatto della masseria, così da valutare il miglior moodboard progettuale.
Studiando la maternità dell’edificio - i pavimenti di roccia, i muri di pietra e le volte, le varie orditure, i differenti tipi di pietra, le porosità, la diversa malta - e lo stato di conservazione, ovvero i diversi tipi di posa in opera, alcuni pezzi storici altri più recenti, alcun con pietre di recupero e alcuni più preziosi - sono state definite le scelte progettuali.
In alcuni casi si è optato per mantenere il carattere roccioso, lasciando che la collina “entrasse nel progetto”; in altri casi, invece, dando più spazio a materiali contemporanei: microcemento e intonaco per garantire superfici omogenee e continue dai colori neutri, il legno di rovere sbiancato degli arredi fissi, il marmo di Apricena, i toni caldi e naturali degli arredi e dei tessuti hanno contribuito a dare una maggiore domesticità al manufatto rurale.
“Era per noi importante scegliere materiali che potessero aggiungere un’idea di comfort alla complessità della masseria. Le linee sottili degli infissi in acciaio scuro, gli arredi esterni in metallo colorato, le luci interne in ottone, come la linea di sanitari e rubinetteria, tutti elementi scelti per delineare un contrasto tra l’esistente e il nuovo intervento così da arricchire la percezione dello spazio” - concludono gli architetti.
Gli accenti di colore sono stati lasciati alle cementine, agli arredi o ad alcune lampade.
La selezione dei materiali va a sottolineare il forte legame con il territorio e la ricerca, condotta con aziende locali, volta a scoprire e riutilizzare in chiave contemporanea materiali e manodopera pugliese.
“Abbiamo, inoltre, scelto di replicare all’esterno ogni spazio di socialità interno, il contesto e la cultura pugliese non ci permettono di trascurare la vita degli ospiti all’aperto.
Nel progetto di landscape, in collaborazione con l’arch. Simona Serafino, oltre alla zona piscina, abbiamo immaginato numerosi ambiti: il giardino roccioso, l’orto, l’aranceto, che ora ospita anche un campo da beach volley, e l’uliveto secolare con la zona amache”.
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