12/10/2022 - Sono pronti a partire i lavori per trasformare l’ex Caserma dei Carabinieri Sant’Eufemia in una residenza per studenti universitari, ricercatori e dottorandi.
L’intervento di restauro, su progetto di Tasca Studio Architetti Associati, prevede la realizzazione di 18 unità immobiliari per un totale di 73 posti letto destinati a studenti universitari fuori sede, oltre alla riqualificazione del piano terra della corte in cui sorgeranno servizi integrativi all’abitare e spazi di aggregazione. Gli alloggi – di cui uno da 6 posti letto, i restanti suddivisi tra alloggi da 5, 4, 3 e 2 posti letto – saranno completamente arredati e pronti all’uso, dotati di zona giorno con angolo cottura/cucina, servizi igienici, camere singole e/o doppie (23 posti letto singoli e 50 in doppia).
L’operazione vede il coinvolgimento di Fondazione di Modena, Comune di Modena e di InvestiRE SGR, gestore del Fondo Emilia-Romagna Social Housing (FERSH).
Un intervento, questo, fortemente orientato alla rigenerazione urbana: si tratta infatti del recupero architettonico di un immobile in pieno centro storico che versava in stato di abbandono dal 2006, anno della dimissione della Caserma dei Carabinieri. Lo stabile, un pezzo di storia della città, affonda le sue radici nell’undicesimo secolo: l’edificio faceva parte dell’antico Complesso del Monastero delle Benedettine, fondato dal vescovo Eriberto proprio nella seconda metà dell’XI secolo.
Già conclusasi la fase di lavori preliminari di demolizione selettiva, la riqualificazione dello stabile, al via entro fine anno, ha l’ambizioso obiettivo di traguardare il prossimo anno accademico.
L’impegno della Fondazione di Modena – oltre a quello economico di investitore del Fondo Emilia- Romagna Social Housing con 10 milioni di euro - è di prendere in locazione dal Fondo stesso gli spazi comuni al piano terra dello stabile, ovvero la parte interna della corte del complesso Sant’Eufemia, per un periodo di almeno 13 anni, in linea con la convenzione deliberata dal Comune di Modena (della durata di 15 anni): impegno per il quale sono stati preventivati 910mila euro, 70mila all’anno. Si tratta di uno spazio di 450 metri complessivi, da destinare a servizi integrativi all’abitare finalizzati alla valorizzazione urbana del complesso e del quartiere – si legge nel comunicato stampa ufficiale.
Il progetto sociale che verrà sviluppato al pianterreno dell’immobile – per il quale è stato predisposto un protocollo d’intesa che coinvolge Fondazione di Modena, Fondazione Collegio San Carlo, Fondazione Social Housing e Investire SGR - prevede la realizzazione di uno spazio multifunzionale dedicato sia agli studenti che ai giovani professionisti in cui fondere studio, co-working, socialità e spettacolo. All’interno del quale il mondo accademico e quello del lavoro possano convivere, mettendo a fattor comune idee e progettualità per sviluppare sinergie con l’obiettivo di rendere il cortile interno dell’ex Caserma Sant’Eufemia uno spazio aperto alla città.
L’iniziativa prevede, inoltre, la promozione di un concorso di idee destinato a giovani architetti (under 40, iscritti all’albo degli architetti, con sede a Modena e provincia): la volontà è quella di raccogliere proposte architettoniche e digitali per valorizzare al meglio gli spazi comuni della futura residenza universitaria. Una commissione composta da Investire, Fondazione di Modena e Fondazione Housing Sociale avrà il compito di selezionare le prime tre idee più meritevoli.
“Gli interventi di rigenerazione urbana sono tra gli investimenti che producono un maggiore impatto sociale soprattutto quando, come nel caso del progetto Student Housing Sant’Eufemia, sono accompagnati da iniziative di innovazione sociale quali lo sviluppo di servizi e modelli collaborativi che soddisfino i bisogni delle comunità – il commento di Paolo Cavicchioli, Presidente della Fondazione di Modena -. Siamo giunti a questo considerevole risultato attraverso un percorso condiviso tra enti e istituzioni, sviluppato nell’ottica di una collaborazione costruttiva a servizio dei giovani, del nostro Ateneo e della comunità”.
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