Al piano terra si trova la maggior parte della superficie di esposizione, mentre il primo piano ospita gli uffici operativi, una boardroom e l’ufficio direzionale.

Tra contemplazione, genius loci e rispetto del preesistente, nulla è stato toccato degli elementi storici dell’involucro rinascimentale e il progetto espositivo si è sviluppato sul tema della “seconda pelle”: capitelli, soffitti voltati, lesene sono liberi di esprimersi assistendo allo spettacolo della scatola contemporanea calata nei loro spazi. 

La palette di colori e la scelta dei materiali giocano di contrasti tra boiserie e controsoffitti in rovere color wengé e l’uso esteso del gesso bianco e dell’acciaio satinato che, con la sua riflessione, riverbera lo spazio presentandosi sia come semplice setto che come camino, elemento caratterizzante dell’intero piano espositivo. 

Il percorso è scandito dal susseguirsi di ambienti il cui passaggio, da uno all’altro, è caratterizzato da portali in rovere wengé che diventano anche il segno architettonico utilizzato in prossimità dei cambi di pavimentazione. Dagli estesi living con i sistemi di seduta Connery e Roger firmati da Rodolfo Dordoni come protagonisti, a quelli più raccolti e dal sapore giappo-danese con i pezzi Lars e Sendai di Inoda+Sveje, il percorso espositivo suggerisce diversi scenari dell’arredo domestico e Hospitality, proponendo molte suggestioni inedite dall’esclusiva area di accoglienza con la panca Clive alla master bedroom con Roger Bed, fino alla sala da pranzo con il prezioso tavolo Marvin, sempre a firma dell’Architetto Rodolfo Dordoni. 

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