16/12/2022 - Due sfere che si intersecano grazie ad un sistema magnetico: da questo concept prende vita la lampada Gravita di Stilnovo disegnata da Antonio Macchi Cassia nel 1969, un concentrato di tecnologia dal design avveniristico.
Risale allo stesso anno la famosa passeggiata lunare di Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Nonostante l’eco delle imprese lunari, ad ispirare Gravita fu piuttosto la “rigorosa creatività” di Antonio Macchi Cassia. Ingegnere di formazione, consulente per ben venticinque anni in Olivetti, Macchi Cassia interpreta il design in maniera estremamente metodica, convinto che il “colpo di genio” non possa che arrivare dopo un percorso di ricerca e sviluppo volto a ricavare il massimo dalle conoscenze tecniche apprese in campo industriale.
La lampada Gravita è composta da due sfere, una fissa e l’altra mobile, che illuminano in modo indipendente ma coerente l’ambiente. La più grande, in vetro soffiato trasparente e larga ben 40cm, è avvitata su un basamento in fusione di alluminio in finitura nero opaco. Quest’ultimo accoglie una sorgente LED schermata da una copertura ellittica. La scritta “Stilnovo – Gravita 1969 – Antonio Macchi Cassia” completa il tutto. La luce emessa, diffusa, garantisce un comfort visivo ottimale.
Un cavo spiralato nero, dal sapore vintage, porta l’alimentazione dalla base alla seconda sorgente luminosa: una sfera di 20cm in alluminio che ospita una sorgente LED recessa con emissione puntuale. La due sfere sono unite grazie ad un geniale sistema di calamite, mentre le sorgenti luminose hanno accensioni separate e sono singolarmente dimmerabili: si preme il pulsante e il gioco è fatto.
Perfetta sintesi di tecnica e gioco
Proprio i magneti rappresentano una delle tante passioni che Macchi Cassia ha declinato nei suoi prodotti. Ecco dunque il lampo di genio: la sfera più piccola “gravita” letteralmente attorno alla sorella maggiore, con una sorprendente libertà di movimento. Com’è possibile? Grazie, appunto, ai magneti. Ben dodici per la precisione, posti rispettivamente alla base della sfera cromata più piccola e all’interno del vetro.
Ancora oggi è sorprendente constatare come la sfera in alluminio si sposti fluidamente in tutte le direzioni, senza minimamente intaccare il vetro. Cinquant’anni di fatiche hanno permesso di affinare un movimento dall’altissimo grado di precisione e stabilità: un plus non da poco su una superficie curva e delicata come il vetro.
Oggi Stilnovo, con la supervisione costante di Macchi Cassia, ha introdotto sul mercato una lampada in tutto e per tutto fedele al design del concept originale.
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