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22/12/2022 - Il progetto che lo studio Stefano Boeri Architetti ha ideato per Bari che sorge sul lungomare Vittorio Veneto è di grande valore ambientale, studiato per garantire a chi lo abiterà un’elevata qualità di vita e uno stretto contatto con la natura.
Una forte integrazione tra natura vivente e architettura; un nuovo modo di vivere la città; una diversa qualità abitativa grazie all’implementazione dei vantaggi ambientali garantiti dalla forestazione urbana, come la riduzione dell’effetto “isola di calore” (ossia, il surriscaldamento delle città), la regolazione del microclima e dell’umidità, l’assorbimento di polveri sottili e di CO2.
Questi alcuni degli obiettivi del nuovo progetto di Stefano Boeri Architetti a Bari.
Otto piani di altezza con circa 130 appartamenti di differenti tagli, da 50 a 150 mq, adibiti a utenze diverse per composizione sociale e familiare a cui si aggiungono 10 appartamenti di dimensioni superiori, disposti alle teste dell’edificio e caratterizzati dalla presenza di ampie terrazze, e 6 appartamenti con giardino privato.
Il valore aggiunto del progetto è la presenza di piante e alberi lungo le terrazze e le logge e nel nuovo parco: la selezione delle essenze, che conta in totale quasi 100 alberi e quasi 20 mila arbusti ed erbacee, tiene conto delle specifiche esigenze del contesto climatico e ambientale, tra cui le alte temperature estive e la vicinanza al mare.
Inserendosi nel contesto ecologico locale e ispirato alle “lame”, elemento naturale molto diffuso nel paesaggio pugliese, il nuovo parco accoglierà arbusti e piante tipiche della macchia mediterranea. Per ottimizzare il risparmio idrico è previsto un sistema di raccolta delle acque piovane.
A livello internazionale, il progetto di Stefano Boeri Architetti a Bari rappresenta l’occasione di rielaborare in chiave di ridotta densità abitativa il prototipo di integrazione tra natura vivente e architettura, sperimentato la prima volta otto anni fa con il Bosco Verticale di Milano. Dopo i progetti Ca’ delle Alzaie a Treviso, Palazzo Verde ad Anversa in Belgio e Bosconavigli (in cantiere) a Milano – tutti ispirati ad una declinazione “a corte” del concetto di Bosco Verticale – l’edificio che sorge a Bari è un progetto unico di architettura per la Puglia e il Sud Italia.
Il progetto, che sorge su un lotto attualmente adibito a parcheggio, si inserisce nel tessuto urbano denso e compatto, in un’area particolarmente interessante dal punto di vista dello sviluppo della città: un luogo chiave tra la Bari ottocentesca e le aree di recente espansione, in forte dialogo con il mare e la città storica dei quartieri Libertà e Murat.
Il volume si inserisce nel lotto in relazione agli edifici esistenti e si sviluppa su diversi livelli in modo da sfruttare la progressiva variazione delle altezze (dagli otto piani su Corso Vittorio Veneto ai quattro su via Napoli) per realizzare terrazzamenti verdi, valorizzare la presenza degli spazi aperti e favorire la vista verso il mare, senza ostruirla per gli edifici intorno.
Uno degli obiettivi dell’intervento è appunto valorizzare la complessiva rigenerazione del contesto urbano intorno, anche grazie alla realizzazione della nuova area verde posta a copertura dei due piani di parcheggi.
Da un lato la presenza di alberi, arbusti e piante rampicanti garantisce una barriera all’inquinamento acustico e alle polveri sottili, garantendo l’incremento della biodiversità e un generale miglioramento delle prestazioni energetiche del progetto. Dall’altro lato il parco diventa un nuovo spazio in parte pubblico per Bari, accessibile e fruibile dai cittadini, con verde attrezzato, servizi e aree commerciali che sottolineano la dimensione collettiva e il mix funzionale dell’area, e in parte privato a uso dei condomini.
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