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Da ex magazzino a headquarters contemporaneo
A Merano Busselli Scherer Architekten firma un progetto di riuso adattivo orientato all'inclusività
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Ph. Davide Perbellini Ph. Davide Perbellini
09/12/2022 - Nella prima periferia meranese, a due passi dallo storico ippodromo, è nata la nuova sede centrale dell'Azienda Servizi Municipalizzati di Merano (ASM Merano).
Firmata dallo studio di architettura altoatesino Busselli Scherer Architekten, l'opera è un progetto di riuso adattivo che trasforma gli spazi di un ex magazzino in un headquarters aperto e flessibile. Un luogo di lavoro e interrelazione che – anche alla luce delle nuove esigenze post pandemia –abbandona il classico concetto di open space riprogettando lo spazio in chiave inclusiva e modulare.

Il nuovo headquarters di ASM Merano è un grande ambiente distribuito su due piani. Le facciate dell'edificio rivolte all'ippodromo sono interamente vetrate e permettono agli uffici amministrativi e agli spazi comuni di accogliere la luce naturale durante l'intero arco della giornata, garantendo elevati standard di benessere. La trasparenza visiva creata dalle ampie vetrate esterne viene riproposta dallo studio di architettura anche internamente, assicurando massima apertura e luminosità in ogni ambiente.

Sviluppata su una superficie di 1800 metri quadrati, la nuova sede è pensata per ospitare 45-50 posti di lavoro, diverse sale meeting, sportelli aperti al pubblico e ulteriori spazi di condivisione dedicati al personale. A caratterizzare il concetto architettonico è la massima flessibilità d’uso. Lungo le facciate vetrate dell’edificio si trovano gli uffici amministrativi e, centralmente, sono disposte le sale riunioni e le aree comuni. Qui il materiale di partizione prevalente è il vetro al fine di facilitare e promuovere il lavoro di squadra e la cooperazione. Una scelta che, evitando la forma open space, mantiene intatta l’apertura visiva e operativa tra reparti e personale. Inoltre, le divisioni tra ambienti sono pensate per poter essere modificate nel tempo favorendo i concetti di trasformazione e versatilità spaziale.

Nel progetto di riuso adattivo, il design interno mantiene alcuni tratti distintivi che caratterizzavano la destinazione d'uso precedente. Un omaggio alla struttura esistente, che, internamente, conserva quel fascino industriale tipico degli edifici a vocazione artigianale. Per bilanciare il carattere duro e scolpito di pilastri grezzi, muri in cemento e impiantistica a vista, il progetto di interior design inserisce arredi e finiture morbide. I mobili realizzati su misura sono in legno venato, la scelta delle sedute punta alla sinuosità di poltrone a forma di conchiglia, pouf morbidi in tessuto e colori pastello. Anche l'illuminazione che attraversa l'intera sede punta sulla morbidezza di tessuti tecnologici fonoassorbenti.

A collegamento dei due piani, lo studio Busselli Scherer Architekten disegna una scala elicoidale dalla forte connotazione materica. La scala, in cemento gettato e ferro, è realizzata in opera e i cosciali in acciaio sono utilizzati come cassero a perdere. Nella sua imponente compostezza, l'oggetto architettonico riflette il valore di una buona collaborazione tra artigiano e progettista. Un elemento unico che conferisce ulteriore valore alla nuova sede dirigenziale.

Caratterizzano l'ingresso principale, aperto al pubblico, la reception e diverse zone strutturate in chiave living adibite ad attesa. L'ambiente è informale, vocato all'accoglienza e al benessere ambientale. Disegnato dai progettisti dello studio Busselli Scherer Architekten il front desk diviene un elemento fortemente caratterizzante lo spazio di pubblica fruizione. Direzionato all'asse di ingresso principale, l'elemento materico è sovrastato da un soffitto “stellato” dal carattere scenografico, realizzato con un'illuminazione puntuale a pendenti.

Grazie al recupero e alla rigenerazione degli spazi è stato possibile dare nuova vita a un edificio in disuso con importanti benefici sul piano della sostenibilità. Quando uno stabile viene demolito e rimosso il carico energetico generato viene perso e, la nuova edificazione, comporta ulteriori costi energetici che gravano sull'ecosistema. Con il riuso adattivo, invece, è possibile riutilizzare edifici esistenti conservando il patrimonio edilizio in essere.
 

  Scheda progetto: Headquarters ASM Merano
Davide Perbellini
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