A Venezia due installazioni dedicate al lavoro dal maestro: il monumentale lampadario a poliedri policromi del 1961 ed il celebre Velario realizzato nel 1951 per la copertura di Palazzo Grassi
11/01/2023 - Venini rende omaggio alle opere in vetro di Carlo Scarpa con due imponenti installazioni all'interno della mostra Venini: Luce 1921-1985, a cura di Marino Barovier. Allestite nella Sala Carnelutti e Piccolo Teatro della Fondazione Cini a Venezia, le due installazioni saranno aperte al pubblico fino al prossimo 9 luglio 2023.
Presentata lo scorso autunno nell'ambito della rassegna LE STANZE DEL VETRO, la mostra presenta un’accurata selezione di 81 oggetti progettati dai vari designer che collaborarono con la fornace e studiati dall’ufficio tecnico della stessa vetreria, illustrando come il tema della luce sia stato affrontato nei vari decenni, in un arco cronologico che va dal 1921 al 1985.
Parte della mostra riguarda le due installazioni dedicate alle opere in vetro di Carlo Scarpa, con cui Venini ha collaborato dal 1932 al 1946. Un lungo periodo durante il quale il maestro ha lasciato un segno indelebile nel mondo della Fornace, per il disegno di modelli passati alla storia e per la ricerca delle tecniche più raffinate.
Le installazioni occupano gli spazi della Sala Carnelutti e del Piccolo Teatro della Fondazione Giorgio Cini: la ricostruzione del monumentale lampadario a poliedri policromi, con circa quattromila elementi, progettato dall’architetto per il padiglione del Veneto all’esposizione di Torino “Italia 61” nel 1961, ed il celebre Velario realizzato nel 1951 per la copertura di Palazzo Grassi, formato da una serie di “festoni” con cavi d’acciaio e sfere in vetro cristallo balloton. Smontato nel 1985 è visibile per la prima volta dopo quasi quarant’anni in dimensione ridotta.
L'installazione a poliedri è stata realizzata per la prima volta in occasione della mostra delle Regioni nel 1961, tenutasi nell’ambito delle celebrazioni per il centenario dell’unità d’Italia a Torino. Il padiglione del Veneto viene allestito su progetto di Carlo Scarpa e affronta i temi “il governo delle acque” e “il senso del colore”, assegnati dal comitato ordinatore.
Perno della composizione è “l’immenso, paradossale lampadario centrale, ben presto dimentico della sua funzione, [...] una ruscellante cascata di tenere vibrazioni di luce e di colore che anima lo spazio, ed esalta la vasca sottostante riempiendola di miriade di riflessi”. Una straordinaria installazione realizzata con diverse centinaia di poliedri di sei colori diversi, dalle tonalità delicate, e collocata dietro il muro che separa la zona d’ingresso destinata alle proiezioni dal resto del padiglione. Contraddistinta da una base quadrata, con righe di poliedri a soffitto che si estendono sia verso il muro retrostante che di lato, l’installazione è costituita principalmente da un articolato volume a tronco di piramide rovesciato che si prolunga verso il basso, alludendo all’irregolare caduta dell’acqua dall’alto percepita nella sua spazialità.
Il Velario di Palazzo Grassi risale al 1951, anno in cui l'edificio è stato riqualificato e trasformato nel Centro Internazionale delle Arti e del Costume. Per favorire la realizzazione delle iniziative del Centro (esposizioni, sfilate, congressi) e garantire la possibilità di usufruire in toto dello spazio del cortile si decise di realizzare una copertura con un lucernario in vetro schermato da un velario: un susseguirsi di “festoni” con fili d’acciaio e sfere in vetro cristallo balloton di tre misure diverse, reiterate secondo una cadenza prestabilita. I “festoni” fanno parte di una struttura a base rettangolare (m 13 x 16) il cui tratto inferiore è delimitato da una cornice in vetro stampato a prismi.
Con questo materiale viene eseguita anche la piastra rettangolare, posta alla sommità della struttura, sulla quale si agganciano superiormente i numerosi “festoni” che ricadendo verso il basso vanno a formare idealmente quattro pareti ricurve semitrasparenti: tale struttura nasconde così il lucernario soprastante e trasforma il cortile in un “luminoso salone dal soffitto a globi di vetro”. Nel 1985-86, il velario venne rimosso in occasione del restauro di Palazzo Grassi a cura degli architetti Gae Aulenti.
Venini: Luce 1921-1985 a LE STANZE DEL VETRO, continuerà a essere visibile online grazie al virtual tour fruibile sul sito www.lestanzedelvetro.org: per chi volesse approfondire l’attività della celebre fornace nel campo dell’illuminazione, è ancora possibile prenotare visite guidate gratuite online il giovedì e il venerdì alle 18, su prenotazione con due giorni di anticipo e per un minimo di 5 partecipanti.
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