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10/01/2023 - A Milano, in zona Parco Sempione, Asti Architetti progetta un avveniristico “campus” dedicato agli spazi di lavoro che lega passato e futuro all’insegna della milanesità.
"Questo progetto è uno dei pochi edifici centrali a Milano, destinato completamente a uffici, concepito come un “campus” abitativo-lavorativo dove gli edifici che si sviluppano sulla corte interna creano uno spazio unico per la qualità dell’abitare. E’ un concept basato sulla trasversalità degli spazi lavorativi nel senso che le parti coperte, la parti scoperte, quelle a terrazzo, quelle comuni e quelle private sono talmente interconnesse per cui alla fine si può lavorare ovunque", sottolinea Paolo Asti.
Ubicato tra le Vie Melzi d'Eril e Londonio - in un tessuto urbano densamente stratificato - l’intervento di Asti ha ristrutturato l’edificio preesistente modificandone l’altezza, per progettare un edificio a uso uffici composto da sette piani fuori terra con una corte interna interconnessa ad alti corpi bassi a perimetro.
Per mitigare l’aumento della verticalità, l’edificio progettato riprende nella parte iniziale l’altezza e l’inclinazione della copertura dell’edificio adiacente e cresce prevedendo una serie di terrazze fino a raggiungere l’altezza massima verso lo spazio pubblico, mantenendo comunque le altezze medie degli edifici presenti nel contesto.
"La difficoltà del progetto – puntualizza Paolo Asti - è stata quella di far convivere gli edifici esistenti, espressioni delle nostre radici, con la modernità e il futuro, nella convinzione che il connubio di questi due estremi ci permetta vivere al meglio la contemporaneità. Quindi un’architettura in grado di esprimere le proprie radici, mantenendo nella facciata l’attacco a terra, che sorregge tuttavia sulle sue spalle una sorta di “astronave” in vetro e acciaio appoggiata sull’edificio. La complessa convivenza di questi due linguaggi secondo noi, è pienamente nello spirito della “milanesità”, sempre in grado di far convivere il passato con il presente"
Il progetto ha previsto il risanamento conservativo dei primi due piani e l’ampliamento ai piani 3-4-5. Dal piano terzo il corpo viene arretrato sul lato via Campo Lodigiano; i piani quinto e sesto vengono ulteriormente arretrati creando un sistema di terrazze per distanziarsi dall’edificio limitrofo dal quale vengono ripresi gli allineamenti della gronda e del colmo. Sulla copertura, sono posizionati dei gruppi di pannelli fotovoltaici.
Il disegno delle facciate segue un linguaggio di pulizia formale, semplificazione, leggerezza. I fronti sono caratterizzati da una nuova facciata in doppio vetro camera strutturale da terra a soffitto che accentua la trasparenza dell’involucro e permette piena connessione visiva tra ambienti lavorativi e ambiente esterno. Al disegno dei moduli vetrati si sovrappone un livello compositivo delineato da imbotti, delle “lesene” orizzontali e verticali atte a frammentare le dimensioni dell’edificio. La parte bassa, che riprendere gli allineamenti degli edifici limitrofi, è caratterizzata dall’utilizzo della pietra ceppo di Gré che meglio si lega ai materiali tipici milanesi. La parte alta è invece caratterizzata dell’utilizzo di imbotti verticali in alluminio anodizzato brunito, differenza utile a identificare le parti in sopraelevazione e a frammentare le dimensioni dell’edificio.
L’intervento ha previsto impianti progettati nell’ottica di ottenere il massimo prestazionale in materia energetica. Gli impianti tecnologici sono stati pensati per assicurare corretti livelli di comfort e di utilizzo per tutto l’immobile nel suo complesso.
L’immobile ha quattro certificazioni: Leed Platinum, Breeam Very Good, WellSilver e WiredScore.
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