Foto Marco Cappelletti
17/01/2023 - Massimo Alvisi e Junko Kirimoto hanno di recente completato il progetto di recupero e ampliamento di Villa K, un rifugio immerso in un terreno collinare del Nord Italia, che celebra il paesaggio e si confonde tra le sue linee sinuose. Il complesso si sviluppa su un’area di 910 mq e si compone di due volumi esistenti dai caratteri tipici dell’architettura rurale e di un piccolo corpo aggiunto, cui si alternano una serie di spazi all’aperto.
Il progetto parte dal paesaggio per la definizione del nuovo ingresso e delle visuali da privilegiare nella disposizione dei nuovi elementi. Tra questi, l’addizione in legno, che amplia la zona giorno e sembra dissolversi tra i vigneti; i terrazzamenti per gli orti e le aree verdi dedicate allo sport; la grande piscina a sfioro con vista mozzafiato sull’intera vallata, corredata da un elegante deck in legno che ospita la zona solarium.
Le grandi alberature vengono preservate per favorire l’ombreggiamento delle aree pavimentate in pietra locale che si estendono tra i due fabbricati.
Cuore dell’intervento è l’ampliamento in legno che estende la zona living dell’edificio principale. Trasparente e leggero, il volume si dichiara formalmente e al tempo stesso dialoga rispettosamente con la preesistenza, confondendosi in lontananza con il paesaggio circostante.
L’uso di materiali naturali come la pavimentazione in listoni di rovere naturale, il colore chiaro delle pareti e del soffitto, le ampie vetrate, ne rendono gli interni luminosi e minimal. La struttura, isolata e rivestita da listelli in legno di cedro, presenta un passo regolare che aumenta in prossimità dell’esterno, fino a trasformarsi in un pergolato. Affacciato sul giardino e sulla piscina panoramica, il porticato ospita un’area BBQ e forno pizza, ed è attrezzato con un grande tavolo in teak per trascorrere piacevolmente le giornate estive.
L'outdoor si presenta quindi totalmente rinnovato, con una spazialità dinamica e articolata, composta da tante sfaccettature, che fa sì che la villa appaia sempre diversa a seconda dei punti di vista.
Un impianto geometrico chiaro riprende le volumetrie originarie e favorisce uno schema distributivo proiettato verso l’esterno: “L’elemento naturale ha ispirato moltissimo la genesi del progetto: l’idea era di comporre un unico spazio permeabile tra dentro e fuori, affinché la struttura emergesse dalle colline come una perla nascosta, e l’energia prorompente del paesaggio fosse apprezzabile da ogni angolo della casa” — commentano gli architetti .
Dell’antico complesso sono stati conservati il passo strutturale, il ritmo delle aperture e la consistenza muraria delle antiche case rurali, cui si affiancano le integrazioni in materiali naturali, che donano continuità tra dentro e fuori. Le generose superfici vetrate amplificano il senso di apertura, pur mantenendo la privacy degli ambienti domestici.
Reinterpretando il territorio in chiave contemporanea, gli interni sono caldi e accoglienti, ma al tempo stesso eleganti e minimali. L’uso abbondante di materiali naturali, si alterna al mix eterogeneo di arredi su misura, mobili dal design nordico e numerose opere d’arte.
|