Courtesy © Uffizi
01/02/2023 - Dopo un restauro durato tre anni e mezzo, gli ambienti ottocenteschi delle Reali Poste nel complesso vasariano sono pronti ad ospitare il ristorante degli Uffizi. Il menu celebrerà la cucina toscana e italiana. Per entrare servirà il biglietto d’ingresso o l’abbonamento al museo.
Grazie al lavoro della squadra di architetti e specialisti della Soprintendenza e delle Gallerie, questo spazio suggestivo, al piano terreno dell’ala del museo situata alle spalle della loggia dei Lanzi, è finalmente pronto a trasformarsi. Le Reali Poste, in passato e fino al 2016 saltuariamente adibite a sede espositiva, manterranno comunque anche questa funzione. Vi sarà infatti sempre in mostra, a rotazione, un’opera selezionata dai depositi del museo. Il ristorante, che avrà un proprio accesso affacciato sul piazzale degli Uffizi, resterà aperto sia a pranzo che a cena: essendo parte integrante della Galleria, per entrare occorrerà il biglietto di giornata oppure l’abbonamento annuale.
Nel 2018 il salone delle Reali Poste versava in condizioni di totale disuso e non era più adeguato a essere aperto al pubblico, sia per l’assenza di climatizzazione sia per le condizioni di insicurezza del lucernario che, al fine di scongiurare possibili infiltrazioni di acqua, era stato rivestito con un telo protettivo. Il restauro, oltre a provvedere alla messa in sicurezza e all’adeguamento funzionale dello spazio, ha liberato e riparato il lucernario e ha riportato alla luce le cromie originali: adesso è possibile ammirare la sottile, luminosa interpretazione che l’architetto Mariano Falcini (Campi Bisenzio, 10 maggio 1804 – Firenze, 11 novembre 1885) aveva ideato per questi ambienti, destinati ad una funzione prestigiosa e rappresentativa per Firenze Capitale, quella di Ufficio Centrale delle Poste.
In una parte dell’area che un tempo ospitava l’antica Zecca medicea, Falcini decise di chiudere e ridefinire gli spazi aperti del cortile delle Carrozze per realizzare una vasta sala coperta da un leggero lucernario in ghisa, poggiante su esili colonne finemente decorate. Ne caratterizzò gli interni scandendoli verticalmente con due ordini di lesene decorate a stucco ed un ricco cornicione; partizioni immaginate per inquadrare ampie finestre, false aperture e specchiature ad intonaco. Una soluzione architettonica ordinata e simmetrica ma allo stesso tempo ricercata, che oggi rivive nella sua elegante semplicità e presto tornerà godibile da parte di tutti.
Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: “Uno dei maggiori musei statali nazionali ospiterà un luogo di ristoro in cui, chi lo vorrà, potrà completare la propria visita con l’eccellenza della cucina italiana. Il binomio tra cultura e buon cibo è ciò che ha reso grande l’Italia nel mondo ed è naturale che venga riproposto agli Uffizi, in un contesto di grande prestigio che viene così restituito alla comunità dopo anni di chiusura”.
La soprintendente ai beni architettonici, paesaggistici e ambientali per le Province di Firenze, Prato e Pistoia Antonella Ranaldi: “Uno spazio che sarà una sorpresa per i visitatori, particolarmente adatto ad ospitare le nuove funzioni con ristorante e bar, dotato di nuovi impianti. I lavori conclusi di restauro e recupero delle Reali Poste sono un ulteriore traguardo del vasto progetto dei Nuovi Uffizi realizzato congiuntamente dalla Soprintendenza con le Gallerie degli Uffizi. Un esempio virtuoso di collaborazione tra gli uffici del MiC, col risultato di rendere il complesso vasariano sempre più variegato e confortevole per i flussi importanti dei visitatori ma anche per i fiorentini che ne potranno godere scoprendo spazi inaspettati, ora restituiti alla collettività”.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Non sarà l’ennesimo ristorante in città, ma uno spazio pausa nel museo, per integrare la visita. Aperto anche di sera, questo diaframma tra gli Uffizi e l’esterno unirà i piaceri gastronomici alla raffinatezza dell’architettura ottocentesca delle Reali Poste. E proprio per ricordare l’unità italiana, a parte la scelta toscana saranno proposti piatti di varie regioni d’Italia, così come nel museo, secondo la concezione di Luigi Lanzi, si trovano i capolavori delle varie scuole regionali della Penisola.”
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