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Untitled, Chicago, IL, 1974. Chromogenic print, printed 2017 ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY
14/02/2023 - I Magazzini della Corticella del Santa Maria della Scala, a Siena, ospitano fino al 16 marzo 2023 la mostra “Vivian Maier. The Self-Portrait and its Double” che illustra la vita della misteriosa artista americana attraverso 93 autoritratti.
“Una fotografia, come diceva Edouard Boubat, è ‘qualcosa strappato alla vita’, nel caso di Vivian Maier, i suoi numerosissimi autoritratti costituiscono una configurazione della sua identità, un’identità che ora ha preso il suo posto in un perpetuo presente, costantemente ripetuto e sotto il sigillo della Storia” spiega Anne Morin, curatrice insieme a Loredana De Pace.
La mostra ripercorre l’opera della famosa tata-fotografa che, attraverso la fotocamera Rolleiflex e poi anche con la Leica, trasporta i visitatori per le strade di New York e Chicago, dove i continui giochi di ombre e riflessi mostrano la presenza-assenza dell’artista che, con i suoi autoritratti, cerca di mettersi in relazione con il mondo circostante.
L’allestimento al Santa Maria della Scala accompagna il visitatore lungo tre sezioni: la prima è dedicata a “L’OMBRA”, intesa come autorappresentazione: un tema che attraversa il lavoro di Vivian Maier sin dai suoi esordi, nei primi anni Cinquanta, fino agli anni Novanta. “Miss Viv” ha continuato a sviluppare un registro compositivo di grande ricchezza ed estrema complessità, combinando queste scoperte estetiche insieme alle categorie chiave dell’ombra, del riflesso e dello specchio. Ed è proprio con “IL RIFLESSO”, a cui è dedicata la seconda sezione, che Vivian Maier reinterpreta il campo lessicale della fotografia attraverso l'idea di auto-rappresentazione. L’autrice usa mille stratagemmi per collocare sé stessa al limite tra il visibile e l’invisibile, il riconoscibile e l’irriconoscibile. I suoi lineamenti sono sfocati, qualcosa si interpone davanti a loro o li rimanda altrove, si apre su un fuori campo o si trasforma davanti ai nostri occhi. Il suo volto ci sfugge ma non la certezza della sua presenza nel momento in cui l’immagine viene catturata. Ogni fotografia è un gioco a nascondino. Ogni fotografia è di per sé un atto di resistenza alla sua invisibilità. Infine, la sezione e dedicata a “LO SPECCHIO”, un oggetto che appare spesso nelle immagini di Vivian Maier. È frammentato o posto di fronte a un altro specchio oppure posizionato in modo tale che il suo viso sia proiettato su altri specchi, in una cascata infinita. È lo strumento attraverso il quale affronta il proprio sguardo, questo “Io” davanti a “Me”.
Una mostra che racconta numerose e diverse sfaccettature di un’autrice che resta ancora oggi avvolta da un alone di mistero. Vivian Maier (1926-2009) ha lavorato come tata, dai primi anni Cinquanta e per oltre quarant’anni, a New York e poi a Chicago.
Tutta la sua vita è trascorsa nell’anonimato, fino al 2007 quando il suo corpus fotografico è venuto alla luce. Si tratta di un lavoro enorme e impressionante, composto da oltre 120.000 negativi, pellicole super 8 e 16mm, varie registrazioni audio, alcune fotografie e centinaia di rullini non sviluppati. Il suo hobby divorante ha finito per renderla una delle più acclamate fautrici della fotografia di strada al punto che nella Storia della Fotografia compare a fianco di autori del calibro di Diane Arbus, Robert Frank, Helen Levitt e Garry Winogrand.
“La scoperta tardiva del lavoro di Vivian Maier, che avrebbe potuto facilmente scomparire o addirittura essere distrutto, è stata quasi una contraddizione. Ha comportato un completo capovolgimento del suo destino, perché grazie a quel ritrovamento, una ‘semplice’ Vivian Maier, la tata, è riuscita a diventare, postuma, Vivian Maier la fotografa”, scrive Anne Morin nella presentazione della mostra.
Nelle splendide immagini si può vedere la seconda metà del Novecento con gli occhi e negli occhi di un’icona della storia della fotografia.
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Scheda evento: |
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Vivian Maier, Self Portrait, s.d. © Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY New York, NY, October, 18, 1953 © Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY Self-portrait, 1959. ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY Self-portrait, 1954. Gelatin silver print, printed 2017 ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY Untitled, Chicago, IL, July 1979. ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY Self-portrait, 1955. ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY Self-portrait, 1960. Gelatin silver print, printed 2017 ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY Self-portrait, Chicago, 1970. ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY Self-portrait, New York, n.d. ©Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY
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