Alessandro Zambelli con J-Us al Salone del Mobile 2023
05/05/2023 - Le lampade Luceplan tornano al Salone del Mobile 2023 con materiali e concept inediti, esplorando il tema architetturale della luce per interni. In un approccio sia tecnico che decorativo, il brand italiano d’illuminazione pone l’accento sul design d’autore, presentando i prodotti disegnati da Alessandro Zambelli.
Con la nuova collezione Alibel, Zambelli reinterpreta in chiave decorativa il concetto dell’illuminazione a binario, solitamente associata a un ambito più tecnico.
Al Salone di Milano, il designer ci racconta Alibel e le altre collezioni disegnate in collaborazione con Luceplan.
“Alibelnasce da un’intuizione legata alla natura - afferma Zambelli - Un elemento che diventa diffusore, dove all’interno vengono generate onde concentriche, è proprio il gesto dell’insetto che posandosi sull’acqua genera questa geometria. Nasce dal concetto dell’elemento naturale che interagisce con il contesto in cui vive. La sfida è stata dare una poetica all’interno di un principio molto tecnico, che è quello del binario, poter rendere dinamica la luce in modo orizzontale ma anche verticale che permettesse di muovere nello spazio questi elementi”.
Leggera composizione in alluminio, la lampada Luceplan si costituisce di due moduli luminosi installabili a binario, in grado di generare una luce diffusa quanto una luce d’accento e che possono essere corredati da un sottile e leggero diffusore di forma ellittica.
In versione simmetrica diretta verso l’alto o asimmetrica verso il basso, la struttura della lampada disegna geometrie a soffitto in grado di personalizzare l’ambiente e adattarsi a differenti esigenze d’installazione, mentre i corpi illuminanti rispondono alle specifiche del progetto illuminotecnico. Completa la collezione anche una variante a parete con il diffusore in verticale fissato al muro.
Il designer presenta poi ulteriori lampade già a catalogo: il lampadario a LED J-Us e la lampada da terra Flia.
“J-Us è un sistema verticale binario - descrive il progettista - un estruso con sei feritoie che consente di inserire bracci e prendere le sembianze di uno chandelier classico ma di classico non ha nulla perché non abbiamo alimentazione via cavo, è tutto attraverso pista. C’è la possibilità di giocare verticalmente e orizzontalmente con i nostri bracci. L’utente può creare il proprio chandelier”
"Flia è l’essenza della luce - prosegue - È nato il concetto utilizzando la torcia dello smartphone e illuminando la natura e ho osservato la luce che generava. E quindi ho immaginato una lampada che potesse essere esile quanto flia e che scomparisse nel buio e rimanesse solo la parte puntuale della luce. È il primo progetto che ho presentato a Luceplan"
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