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Datament. La monumentale installazione della Polonia alla Biennale di Venezia
Lo spazio del Padiglione è occupato dagli scheletri di quattro abitazioni realizzate in scala 1:1
Autore: cecilia di marzo
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Padiglione della Polonia, Biennale Architettura 2023. Foto Jacopo Salvi (altomare.studio) Padiglione della Polonia, Biennale Architettura 2023. Foto Jacopo Salvi (altomare.studio)
22/05/2023 - Datament, la monumentale installazione presentata al Padiglione della Polonia durante la 18. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, permetterà di scoprire i dati nella loro “fisicità”. Lo spazio del Padiglione è occupato dagli scheletri di quattro abitazioni realizzate in scala 1:1. Questa installazione, all’apparenza caotica e piena di soluzioni illogiche, riproduce fedelmente i dati nella loro forma non filtrata. L’obiettivo è quello di aprire un dibattito su come le nuove tecnologie non sono in grado di proporci soluzioni già pronte, ma possono aiutarci a porci domande migliori.

La quantità di dati elaborati ogni giorno fa impressione. La nostra quotidianità, in seguito allo sviluppo tecnologico e sociale, è ormai totalmente dipendente dall’elaborazione, dall’accumulo e dalla trasmissione di dati. Le conclusioni tratte da questi flussi di dati elaborati digitalmente vengono usate, tra le altre cose, nel campo dell’architettura, dell’urbanistica e della pianificazione territoriale. Credendo nella loro infallibilità, permettiamo agli algoritmi di fare valutazioni e progettare case e città.

Nei campi dell’architettura, dell’urbanistica e della pianificazione territoriale, l’analisi di dati statistici e l’uso di algoritmi per la progettazione influenzano moltissimo il modo in cui abitiamo e in cui abiteremo in futuro. Tuttavia abbiamo sempre meno a che fare con i dati nudi e crudi. Le informazioni elaborate con le nuove tecnologie creano un’immagine distorta della realtà, e sulla base di questa illusione digitale prendiamo decisioni dalle conseguenze più che mai reali.

Al Padiglione della Polonia, lo spettatore può scoprire i dati nella loro “fisicità”. L’imponente installazione che riempie l’intero Padiglione riproduce in scala 1:1 i progetti di quattro abitazioni prese da quattro Paesi diversi: Hong Kong, Messico, Malawi e Polonia. La costruzione, composta da quasi 2000 metri di tubolari in acciaio colorati è stata effettuata sulla base di dati, in proporzione e approssimati, riferiti alla forma, alle dimensioni e alla gestione degli spazi di alcuni appartamenti in questi paesi. I paesi sono stati scelti in base a quanti dati statistici elaborano e accumulano. L’installazione riproduce fedelmente i dati ottenuti, eppure non esiste nulla di simile nella situazione abitativa reale presente nei luoghi da cui provengono le informazioni. Insomma, lo strumento che avrebbe dovuto dare ordine alla realtà diventa una fonte di errori.

Datament è il frutto di un confronto tra un’artista e un architetto. Anna Barlik si occupa di arte visiva, contesti locali e temi legati al colore e alla composizione. Marcin Strzała è un architetto che studia le relazioni tra i dati digitali e la loro realizzazione fisica nella progettazione. In collaborazione con il curatore Jacek Sosnowski, hanno elaborato una costruzione basata sull’analisi digitale dei dati. Il neologismo Datament, che dà il titolo all’opera, indica l’onnipresente “establishment dei dati” che incessantemente forma la realtà in cui ci è dato vivere, creare e abitare.

Il tema della Biennale Architettura di quest’anno è The Laboratory of the Future. La squadra che ha creato il progetto Datament mette in dubbio l’infallibilità dei dati come fattore decisivo per lo sviluppo, compreso quello dell’architettura e dell’urbanistica delle città del futuro. La mostra intende aprire un dibattito su quanto è profondamente distorta l’immagine del mondo se lo guardiamo esclusivamente attraverso i dati. E spinge a cercare un nuovo modo di interagire con essi. La rappresentazione di spazi abitativi privati, realizzati attraverso un algoritmo ma completamente distaccati dalla realtà, porterà all’interno del Padiglione della Polonia la voce di una discussione in corso, anche all’interno della Biennale Architettura 2023, sullo stato attuale e sul futuro dell’architettura abitativa. La tesi degli autori non è quella che vadano rigettati in toto i dati come fonte di conoscenza. Semmai, mostrano come le tecnologie moderne non ci forniscono soluzioni già pronte, ma possono aiutarci a porci domande migliori.

  Scheda progetto: Datament
Jacopo Salvi (altomare.studio), courtesy Zachęta — National Gallery of Art
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Jacopo Salvi (altomare.studio), courtesy Zachęta — National Gallery of Art
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Jacopo Salvi (altomare.studio), courtesy Zachęta — National Gallery of Art
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