31/05/2023 - I due primi alberi sono stati piantati sulla Wonderwoods Vertical Forest, il Bosco Verticale olandese firmato dallo studio Stefano Boeri Architetti per la città di Utrecht. Un albero di ribes e un pero corvino sono stati i primi dei 300 alberi che saranno distribuiti nelle vasche sulla facciata, nei giardini pensili e nei giardini interni.
Wonderwoods, il Bosco Verticale olandese, è costituito da due torri, alte rispettivamente 105 e 70 metri, che ospiteranno residenze e uffici. La torre più alta, Wonderwoods Vertical Forest, sarà caratterizzata da una forte integrazione con la natura vivente e vedrà il suo completamento nell'estate del 2024.
Wonderwoods Vertical Forest accoglierà 200 appartamenti di varie tipologie e per diverse utenze e 15.000 metri quadrati di uffici. La torre ospiterà sulle facciate circa 10.000 piante e 300 alberi di 30 specie diverse, equivalenti alla vegetazione di un ettaro di bosco: un vero e proprio ecosistema urbano, ispirato alla vegetazione del Parco Nazionale Utrechtse Heuvelrug, in grado di produrre circa 41 tonnellate di ossigeno ogni anno.
La manutenzione di questo Bosco Verticale, i cui alberi provengono dai vivai Van den Berk, sarà affidata al Royal Ginkel Group e a un gruppo di ‘flying gardener’ che si caleranno dalla cima dell’edificio per la cura del verde, come accade oggi nel Bosco Verticale di Milano.
Wonderwoods Vertical Forest è un progetto articolato e sfaccettato, una novità nel palinsesto dell’architettura europea contemporanea: non è un semplice grattacielo iconico ma piuttosto una torre urbana che porta verso mira a concretizzare la sempre più necessaria coabitazione città-natura, rispettando e valorizzando le caratteristiche del quartiere compreso tra Croeselaan e Jaarbeursboulevard.
“Wonderwoods Vertical Forest è un progetto di cui siamo particolarmente orgogliosi, perché ospiterà funzioni aperte alle città e agli abitanti. In questo modo, contribuirà ad ampliare le conoscenze sulla forestazione urbana e verticale, dando modo a sempre più utenti di beneficiare degli effetti positivi legati alla stretta prossimità con piante e alberi. Un modello di integrazione virtuoso tra architettura e natura vivente, che speriamo possa essere uno strumento per rendere le città sempre più verdi.” afferma l’architetto Francesca Cesa Bianchi, partner e project director di Stefano Boeri Architetti.
Gli alberi e gli arbusti assorbono CO2, restituiscono ossigeno e catturano polveri sottili, purificando l’aria urbana. Inoltre, le piante smorzano l’inquinamento acustico della città e d'estate l'ombra delle chiome riduce l’effetto isola di calore, abbassando la temperatura sulle facciate e all’interno dell'edificio, con un impatto significato sul microclima locale, sul benessere degli abitanti e sul risparmio energetico legato al condizionamento dell’aria. In questo modo, il modello di Bosco Verticale rappresenta un modo efficace e significativo per migliorare la qualità dell’aria e delle città, con un impatto positivo sulla salute pubblica e sulla riduzione dei consumi energetici.
Tra gli altri progetti di Stefano Boeri Architetti, Trudo Vertical Forest, realizzato a Eindhoven nel 2021, è il primo Bosco Verticale del mondo in social housing, progettato per accogliere giovani e studenti, ad affitto calmierato.
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