23/05/2023 - Studio wok completa PAN Milano, un locale di quartiere ibrido, a metà strada tra il domestico e l’urbano in cui avviene l’incontro tra Giappone e la capitale meneghina.
L'idea iniziale di Pan è quella di creare un luogo fisico che rappresenti l'innovativo concetto del locale: Pan è un mix di panetteria, cucina e wine bar, un punto di ritrovo nel quartiere nato dalla collaborazione tra lo chef giapponese Yoji Tokuyoshi e Alice Yamada, con l'obiettivo di rendere la cultura giapponese accessibile a tutti.
La priorità del progetto architettonico era stabilire un forte legame con il quartiere; imponenti vetrate in legno di castagno con rivestimenti esterni in lamiera zincata donano alla città un nuovo aspetto, rigoroso e pregiato. Le ampie finestre proiettano gli spazi interni del locale verso l'esterno, creando uno spazio di transizione ibrido tra l'ambiente domestico e l'ambiente urbano.
All'interno, l'ambiente è neutro e accogliente, un contenitore in cui pochi elementi distintivi assumono un ruolo di primo piano, come i due banconi che indicano le funzioni principali: la panetteria e il bar. Queste due componenti sono ben delineate, ma allo stesso tempo si integrano in modo fluido e naturale nello spazio: una lunga panca in legno si estende lungo la parete interna verso la strada, quasi a collegare i due ambienti del locale.
Il bancone della panetteria emerge subito all'entrata e trova un'anticipazione materiale nella panca esterna. Realizzato con pannelli di grigliato di vetroresina di colore verde, rappresenta una piccola architettura che abita lo spazio e interagisce con la luce naturale. Il suo colore dialoga con la sfumatura dei teli a soffitto chiamati noren, che creano un mondo tridimensionale sospeso, simultaneamente tangibile ed effimero.
A fungere da sfondo alla sala c'è una parete che conduce al bagno, realizzata con un telaio di legno sul quale sono applicati pannelli traslucidi di cellulosa pressata. Questa parete anticipa una scatola di colore verde, in cui emerge l'elemento monolitico del lavabo, realizzato in pietra di Moltrasio.
La zona dedicata al bar, invece, si orienta verso tonalità più sobrie, in cui il protagonista è il bancone in legno di castagno tinto di nero e gli inserti in acciaio inossidabile. Un masso di pietra naturale a spacco riporta l'equilibrio dei materiali verso un'atmosfera quasi spirituale, celebrando la bellezza imperfetta e sottolineando il rituale del riempimento dell'acqua.
Così come nella cucina proposta dallo chef, anche nel progetto architettonico ci sono richiami alla cultura giapponese, non in senso letterale e lontani dagli stereotipi. “L'intento è stato quello di aggiungere un elemento di profondità senza risultare invadenti, lavorando sul concetto di qualità, sia nei materiali utilizzati che nei dettagli”, spiegano i progettisti.
|