BioGrounds_Progetto Alcantara MAXXI SEEDBED Studio Ossidiana
25/05/2023 - Il Museo MAXXI sbarca alla Biennale di Venezia con “BioGrounds. Per una nuova coscienza ambientale”, il progetto che comprende tre installazioni naturalistiche, immersive e partecipate, realizzate grazie a un dialogo tra artisti, architetti, designer, filosofi e botanici, nella cornice dell'isola di Certosa. E poi performance gastronomiche e passeggiate guidate. Il progetto è a cura di Domitilla Dardi, realizzato dal MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo in collaborazione con Vento di Venezia e con il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale che porta all’Isola della Certosa il suo laboratorio “Mythos”.
BioGrounds ha l’obiettivo di stimolare una nuova coscienza ambientale, che oggi non possiamo più eludere. Le installazioni realizzate, che prevedono tutte la partecipazione attiva del pubblico, diventano così un dispositivio per mettere in moto questa riflessione. Come spiega Domitilla Dardi, senior curator del MAXXI per il design: “Abbiamo immaginato di affidare a progettisti contemporanei l’obiettivo di creare opere in grado di raccontare alle persone la storia di un luogo, la sua natura, la riflessione sulla sua condizione ambientale, coinvolgendo i visitatori tramite azioni e interventi”.
L’Isola della Certosa, con la sua ricca biodiversità e suoi spazi diversificati (radure, boschi, coste lagunari, strutture storiche e architetture recenti) rappresenta il luogo perfetto per questo progetto, che ne rafforza la vocazione a parco pubblico partecipato e consapevole.
Le opere realizzate
Dal dialogo tra artisti, architetti, designer, curatori, filosofi, botanici, professionisti di diversi settori della conoscenza sono nate tre installazioni naturalistiche permanenti create da altrettanti inediti duetti. A queste si aggiunge il “giardino” realizzato per l’occasione nell’ambito del Progetto Alcantara MAXXI che, alla sua dodicesima edizione, sbarca a Venezia.
Andrea Anastasio (designer e artista) in dialogo con Angela Rui (critica e curatrice di design) ha realizzato Invasi, un’installazione composta da una miriade di vasi in terracotta di diverse dimensioni, stesi al suolo o immersi nel terreno, in parte riempiti in parte vuoti. Alcuni di essi avranno degli inserti in gres, appositamente realizzati insieme all’azienda Florim, con incise parole che ci informano sullo stato di salute del nostro pianeta. Nel tempo i vasi - tra i primi artefatti della storia umana, archetipo del “fare” e prima casa creata dall’uomo per una pianta – torneranno alla natura divenendo nuovamente invasi, colonizzati da piante spontanee o trasformati in rifugio per animali, rimandando alla ciclicità della natura. Sponsor tecnici Euganea Vasi e Florim.
Protagonista dell’opera Lo Spaccasassi di Beka&Lemoine (architetti e video artisti) in dialogo con Stefano Mancuso (botanico, accademico e saggista, studioso dell’intelligenza delle piante) è un albero al centro del chiostro della Certosa, il bagolaro, chiamato spaccasassi proprio perchè cresce tra le pietre, in condizioni ostili, e per questo divenuto simbolo di forza e resistenza. A rendergli un tributo, una serie di attività performative in occasione dell’opening e in apposite giornate. Tra queste, l’ascolto del rumore vivo della linfa che scorre nel suo tronco, una performance con i canti popolari della semina e del raccolto, l’assaggio di piatti preparati con le erbe spontanee dell’isola. Sarà inoltre disponibile un piccolo libro d’artista con la conversazione tra Beka&Lemoine e Mancuso e un seme di spaccasassi. Sponsor tecnico Antico Trentino.
Populus Alba è l’opera dei designer Studio Formafantasma (Andrea Trimarchi e Simone Farresin) in dialogo con il filosofo Emanuele Coccia. Da tempo gli autori lavorano sul tema degli alberi come organismi viventi e, per dare forma a questa idea, hanno creato un albero parlante. La sua voce, si tratta di un pioppo, può essere udita e amplificata attraverso speciali dispositivi metallici, sorta di sculture attaccate al tronco, appese ai rami o che spuntano dalle radici, semplicemente accostando uno smartphone. Le parole dell’albero sono state scritte da Emanuele Coccia. L’opera è stata realizzata in collaborazione con De Castelli.
In occasione di BioGrounds, anche il Progetto Alcantara MAXXI esce dalle sale del museo e trova per la prima volta spazio all’aperto, con il progetto Seed bed di Studio Ossidiana, formato dagli architetti Giovanni Bellotti e Alessandra Covini. Studio Ossidiana studia da anni l’interazione tra specie umane e non-umane, con particolare attenzione agli uccelli. Gli uccelli migratori, nello specifico, sono fondamentali per la biodiversità, dal momento che sono veicoli per il trasporto di semi vegetali, e le isole – come quella della Certosa – sono tappe fondamentali durante i loro spostamenti. Il giardino in divenire da loro immaginato utilizzando il materiale Alcantara è un ambiente protetto, che crescerà grazie ai semi lanciati dai visitatori, un luogo di sosta e di ristoro sia per l’uomo sia per gli uccelli che rimarrà sull’isola per un mese.
|