05/06/2023 - Il MACLula, Museo diffuso di Arte Contemporanea di Lula, in provincia di Nuoro, nasce a seguito di un bando internazionale di idee, lanciato nel 2018, per il recupero di alcune case abbandonate nel centro storico di Lula da trasformare in museo diffuso con una foresteria.
Il progetto di Luca Zecchin è risultato vincitore del concorso “per aver affrontato il tema con particolare attenzione al rapporto con l’urbano, all’integrazione tra le varie funzioni, nonché alla cura dei materiali e allestimenti, cogliendo attraverso essi l’essenza del genius loci”.
L’architettura del MACLula è una struttura relazionale dove l’astrazione incontra il contesto, un palinsesto reso contemporaneo dalla composizione di eventi plastici, materici e cromatici minimi, interpreti dei principi del luogo.
Il museo diffuso è composto come una unità correlata di frammenti. Frag-mentum indica sia il pezzo di cosa rotta sia la parte conservata, la più preziosa, di un’opera. Gli edifici recuperati sono frag-mentum che registrano i segni del tempo, della vita, dell’assenza. La loro potenza documentaria e la loro forza evocativa sono assunti come elementi mnemonici da preservare e innovare nel tempo della contemporaneità.
Gli obiettivi del progetto sono: esprimere la massima semplicità e chiarezza nel disegno unitario delle parti che compongono il MACLula; assicurare un nesso tra innovazione progettuale e tradizione costruttiva locale, tra conservazione della memoria storica e riconoscibilità dell’immagine contemporanea coordinata; comporre un buon grado di coerenza con il contesto ambientale e paesaggistico, assicurando la possibilità di leggere le trasformazioni e i processi di rigenerazione.
Il progetto è l’esito della stratificazione di manufatti, scrigni, innesti. I manufatti esistenti sono oggetto di interventi di recupero, ristrutturazione e consolidamento delle parti costruttive, senza false ricostruzioni, dedicati a rimuovere i fenomeni di degrado, a contrastare quelli di dissesto delle strutture, a rimuovere gli elementi incongrui. Sulla facciata dell’edificio più antico, lo straordinario dipinto murale simbolo di Lula, realizzato nel 1981 dall’artista Diego Asproni con Francesco Del Casino e Nico Orunesu, è stato recuperato nel corso dei lavori dagli stessi artisti.
Gli interni sono trasformati in scrigni preziosi dove allestire le opere pittoriche e scultoree. Le parti conservate sono ricamate da una tessitura materica e continua di intonaco bianco calce come 'sa carchina' anticamente prodotta a Lula. Le parti nuove sono in ferro naturale o in resina antracite, come le corporeità lulesi, dall’attività estrattiva mineraria alla produzione di carbone alla fuliggine che ricopre la maschera di 'su Battileddu'.
Lo spazio è così astratto, articola i percorsi, le attrezzature e i vani tecnici, orienta il pensiero e le viste sul paesaggio. Gli scrigni allestiti d’arte sono fruibili visivamente dall’esterno attraverso alcuni innesti architettonici. Si tratta di dispositivi anch’essi in ferro naturale, in continuità con gli interni, elementi minimali di riconoscibilità del museo diffuso nel centro abitato, micro-appendici, osservatori, cannocchiali per vedere, per mostrare, per fare della piazza e dei vicoli il vero spazio connettivo del MACLula.
Il risultato è un’architettura simultanea nel tempo e nello spazio, interprete di una rigenerazione culturale, sociale ed economica fondata sui valori del contesto, luogo di cultura e di riconoscibilità collettiva.
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