Stadio Franchi, Pierluigi Nervi Ph. © Marco Menghi
29/06/2023 - Il TAR della Toscana ha dichiarato inammissibile il ricorso che la PLN Project, la Fondazione degli eredi Nervi, aveva notificato l'8 giugno scorso contro il Comune di Firenze, il Ministero della Cultura, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio e il RTI aggiudicatario del concorso interazionale di progettazione in due gradi indetto dal Comune di Firenze per la riqualificazione dello Stadio Artemio Franchi e dell’area di Campo di Marte.
Il ricorso chiedeva di sospendere in via cautelare l'efficacia dell'atto amministrativo contestando la delibera comunale riguardante l’approvazione del progetto definitivo di riqualificazione dell’opera di Pier Luigi Nervi.
Stadio Artemio Franchi: trasformare o preservare?
Dal 2020 lo Stadio Artemio Franchi di Firenze è stato al centro di una accesa controversia tra i fautori di una sua radicale trasformazione, o addirittura di un suo abbattimento, e coloro che invece si battono per preservarlo quale monumento vincolato.
Tra le molte incongrue scelte progettuali, in particolare la nuova copertura dello stadio, sovrastata da un impianto fotovoltaico, risulterebbe fuori scala rispetto allo stadio e all’immediato contesto col risultato di alterare e impedire la percezione dell'opera. E la previsione di nuove gradinate più vicine al campo di calcio in corrispondenza delle curve cancellerebbe la forma e l’immagine della struttura di Nervi, dimostrando l’erroneità della previsione di un nuovo stadio sovrapposto, di fatto, a quello originario.
Nel giugno 2021 il Comune di Firenze aveva indetto un concorso internazionale finalizzato alla produzione di una proposta progettuale di alta qualità per la conservazione e la riqualificazione dello Stadio insieme al masterplan per la riqualificazione del Campo di Marte. Trentuno i progetti che sono stati presentati in forma anonima alla prima fase del concorso nel settembre 2021, otto invece i progetti finalisti che sono stati ammessi alla seconda fase, dopodiché i risultati sono stati annunciati il 7 Marzo 2022. Il progetto di David Hirsch e Arup Italia è risultato vincitore.
Si legge nel comunicato ufficiale della Fondazione Nervi: “La velocità con cui il TAR ha espresso la sua valutazione e la scelta di non prendere posizione rispetto al tema del ricorso confermano ancora una volta la linea adottata dalle istituzioni pubbliche italiane di non ostacolare il processo dell’irreversibile manomissione dello Stadio Franchi.
L’intera operazione, giustificata dal restauro e adeguamento dello stadio, si traduce nella realizzazione di un nuovo stadio che, dovendo tener conto di quello esistente, darebbe luogo a un vero e proprio “ibrido"che, in una sorta di velleitario “accanimento terapeutico”, danneggerebbe la struttura esistente rinunciando a un’opera ex-novo in altra collocazione territoriale, coerente con la propria contemporaneità”.
"La Fondazione continua a credere nell’assoluta incostituzionalità della norma contenuta nel decreto Semplificazioni, articolo 55 bis, che mette in secondo piano la tutela artistica rispetto alla funzionalità, sicurezza, salute, adeguamento agli standard internazionali e sostenibilità economica dell'impianto sportivo. Si sostiene che questa norma sia incostituzionale in quanto privilegia la sostenibilità economica rispetto alla tutela artistica, chiedendo di rimettere gli atti alla Corte Costituzionale", si legge ancora nella nota stampa ufficiale.
Stadio Artemio Franchi: tra le opere più importanti del partimonio architettonico italiano
Lo stadio, posto sotto tutela il 22 maggio del 2020, è stato progettato e costruito da Pier Luigi Nervi tra il 1929 e il 1931.
“Si tratta di una delle opere più importanti del patrimonio architettonico italiano del Novecento, per il ruolo inedito assunto dalle strutture che, prive di residui mascheramenti, inaugurano un modo nuovo di vedere e di concepire le forme, realizzandole attraverso tecnologie e modalità costruttive inedite per l’epoca” afferma Marco Nervi, Presidente della Fondazione PLN Project e nipote di Pier Luigi: “Un’opera paradigmatica, se considerata in rapporto a tanti successivi stadi in Europa e nel mondo che ripropongono e reinterpretano quella particolare bellezza che si identifica nella essenzialità”.
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