30/06/2023 - Pochi giorni fa ha inaugurato a Venezia l’hotel Nolinki. L’apertura segna il debutto in Italia del gruppo parigino di luxury Hotels Evok Collection.
Il Nolinki, con un restyling degli interni è a cura del duo italo-francese Le Coadic-Scotto, sorge all’interno dello storico palazzo della Camera di Commercio di Venezia.
L’hotel dispone di 43 camere di cui 13 suites; il ristorante bistellato parigino Palais Royal; la spa by La Colline con piscina indoor, il caffè Nolinksi e il bar biblioteca.
Completata nel 1929, la struttura dell'hotel, realizzata in cemento armato – adoperato per la prima volta nella città lagunare – domina per la sua altezza. Composita nei suoi stili, l’architettura di Umberto Bellotto è ancorata ad un’epoca che ha osato mescolare Art Nouveau, Stile Liberty e Modernismo.
“Il design industriale italiano degli anni ‘50 e ‘60 ci ha ispirato nel risolvere i problemi strutturali legati all’edificio. Trasformare in albergo un insieme di uffici senza intervenire sulla struttura è stato molto vincolante. In questo la scuola italiana ci è venuta incontro fornendoci la soluzione: il sistema modulare sospeso ci ha permesso infatti di installare i mobili senza danneggiare le pareti. Se un giorno i Beni Culurali volessero recuperare l’edificio, potrebbero farlo poichè la struttura non è stata intaccata in nessun modo”, affermano Alessandro Scotto e Yann LeCoadic, fondatori dello studio che ha curato il restyling dell'hotel Nolinski.
Le 43 camere di cui 13 suite, uniche nel design e nella cura dell’allestimento, insieme alla Spa di ispirazione ottomana, offrono un’oasi di pace e un soggiorno fuori dall’ordinario, sospeso nel tempo. Dal Bar Biblioteca corredato di 4000 volumi e impreziosito da un affresco firmato Simon Buret, al Caffé con il suo patio; dalla reception fastosa e accattivante, all’anfiteatro del Ristorante Palais Royal, passando per la vasca in mosaico d’oro con vista sui cieli e sui tetti veneziani, ogni spazio, ogni dettaglio mira a dar vita ad una convivialità d’eccezione.
Annoverato come Monumento storico veneziano, l’edificio è ricco di opere in ferro battuto uniche a Venezia. Percorrendo la grande scala d’onore, sul corrimano si possono apprezzare tutti i dettagli che si celano nella ringhiera.
Indirizzo segreto noto solo a pochi eletti, l’ingresso all’hotel avviene attraverso una delle due antiche porte della Borsa di Commercio, la più piccola. L’entrata conduce ad un cortile interno che accoglie passanti e residenti dell’albergo, in cerca di un’oasi di pace.
Ispirato al Portego – il salone dei palazzi veneziani lambiti dall’acqua e dedicato al commercio – il Caffè ne riprende tutti i codici con una ventata di modernità: pavimenti in pietra, soffitti a cassettoni, mattoni antichi e pareti bianche in stucco marmorino rivaleggiano con le calde tonalità dei velluti e le decorazioni, mentre i mobili sono ispirati alla Gondole Art.
Al terzo piano, il Bar si sviluppa come un prolungamento della colonnata della hall.
Omaggio all’arte della tipografia che ha avuto origine a Venezia, la biblioteca è corredata di oltre quattromila volumi.
Giunti nel ristorante, grandi arcate in stile bizantino confermano che la scena si svolge a Venezia. Esse si ripetono maestosamente per tutta l’altezza della sala, dal basamento ai ballatoi di collegamento, di oltre 7 metri, che provoca una piacevole vertigine e l’ebbrezza dell’amore.
Un grande lampadario degli anni ‘50, il cui profilo richiama quello di un bouquet capovolto, s’impone sulla scena. Le applique, datate della stessa epoca, illuminano l’intera sala come luci della ribalta. Dal valore inesti- mabile, queste lampade sono opera della famosa casa Barovier, sita a Murano dal XIII secolo.
In stile Art Déco italiano, i mobili si ispirano alle librerie del designer Franco Albini, noto per gli attacchi a soffitto e per i ripiani modulari. Vi si ritrova un’accurata selezione di libri, oggetti d’artigianato veneziano firmati Avem e pregiate opere d’arte.
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