27/06/2023 - In Toscana, a Radda in Chianti, in un complesso vescovile del XII secolo rimasto quasi immutato nei secoli, immerso tra distese collinari, uliveti e vigneti, lungo la Chiantigiana, la strada del vino che collega Firenze a Siena, studio Pierattelli Architetti dà vita ad un nuovo boutique hotel - parte della collezione Relais & Châteaux - con un intervento che valorizza e conserva le strutture originali e i caratteri propri del territorio.
Il progetto dell'hotel Pieve Aldina di Pierattelli Architetture si basa sulla ristrutturazione conservativa di tre edifici che compongonoi l'antico complesso vescovile. Questi edifici, che si estendono su una superficie di 2000 metri quadrati, hanno l'obiettivo principale di trasmettere ai visitatori contemporanei l'identità e le peculiarità di un contesto antico, quasi immutato nel corso dei secoli. Il complesso è stato donato nel 1043 dal conte di Piancaldoli alla moglie Aldina Ubaldini, da cui l'hotel prende il nome.
Le tre residenze ristrutturate, che ospitano le 22 camere del boutique hotel, rispecchiano gli elementi tipici del casolare toscano tradizionale. Le facciate irregolari in pietraforte, i muri spessi, le robuste intelaiature in legno, le coperture in coppi e tegole, i portici e i cortili interni, i soffitti alti nei piani inferiori che diventano più bassi e spioventi al livello superiore, tutti questi elementi contribuiscono a preservare l'architettura originale. Inoltre, una porzione di questi edifici, che era una meta estiva dei vescovi di Siena, è stata riconosciuta come patrimonio storico italiano dal Ministero della Cultura. La piccola chiesa parrocchiale del X secolo, la Pieve di Santa Maria Novella, a cui l'hotel si appoggia, rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura romanica in Toscana.
Gli interni dell'hotel combinano uno stile sobrio e contemporaneo con arredi dalle linee pulite e colori che richiamano la natura, come il verde salvia, il beige, il bianco e il marrone. I materiali locali, come il cotto per i pavimenti, l'intonaco di calce per le pareti, il legno per gli infissi e i battiscopa dipinti, contribuiscono a preservare gli archetipi dell'architettura rurale toscana. Opere d'arte dell'artista parigina Dune Varela, stampate su lastre di marmo di Carrara, e gli erbari di Stéphanie Montaigu, che incorporano immagini di fiori e sculture antiche su pagine di vecchi libri, donano un tocco sofisticato alle pareti dell'hotel.
Nella ristrutturazione, i magazzini dove un tempo venivano depositati gli attrezzi agricoli e conservate le olive prima della spremitura sono stati trasformati nel ristorante "Le Rondini". Questo spazio di 100 metri quadrati equilibra armoniosamente l'antico e il moderno, con un affascinante soffitto a voltine in ferro e terracotta, che viene ripreso anche nel pavimento nei toni del beige. Il ristorante presenta anche dettagli contemporanei come l'illuminazione a binario. Una grande apertura a parete permette ai clienti di osservare l'attività degli chef in cucina, mentre un nuovo passaggio ad arco affacciato sulla corte interna consente di aprire le finestre per godersi pasti all'aperto durante la bella stagione, con tavoli posizionati sul prato o sotto un grande glicine.
Gli spazi suggestivi della spa consentono agli ospiti di ammirare lo splendido paesaggio delle campagne e delle colline circostanti, all'esterno dell'hotel, gli ospiti possono rilassarsi in piscina.
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