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La Spezia, l’ex-Cinema Diana rinasce come 'Sun Space'
Dopo cinque anni di chiusura, il tempio delle pellicole a luci rosse è tornato a nuova vita grazie al progetto di riqualificazione di studio caarpa
Autore: rossana vinci
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LA SPEZIA, L’EX-CINEMA DIANA RINASCE COME 'SUN SPACE'
12/06/2023 - Noto per la programmazione di film a luci rosse e chiuso ormai da cinque anni, l’ex-Cinema Diana di La Spezia riapre grazie all’intuizione dei giovani imprenditori spezzini della Sun Times Francesco Pelosi e Nicholas Figoli, diventando ’Sun Space’, un dentro multiculturale. Lo studio di architettura genovese caarpa ne ha curato il progetto di riqualificazione.
 
La storia dell’edificio è abbastanza singolare. Nel ‘700 la era una chiesa dedicata a San Carlo Borromeo, già riconvertita per breve tempo in scuola pubblica, per poi essere adibita a teatro. Dopo circa cinquant’anni di spettacoli il teatro chiude per poi riaprire ai primi del ‘900. Negli anni Trenta viene trasformato nel cinema-teatro “Centrale” e nel dopoguerra cambia nome in “Diana”. Altri quarant’anni di proiezioni per poi essere convertito in cinema a luci rosse e chiudere definitivamente i battenti più o meno con l’arrivo dell’ADSL.
 
Nel 2019 la società di comunicazione SUNTIMES acquista l’immobile per farne la sua nuova sede. Il programma funzionale è vago quanto chiaro fin da subito: lasciare il piano terra aperto alla città per eventi e concerti ed utilizzare il resto del volume come ufficio. Inoltre, vista l’altezza generosa della sala principale, è stato richiesto dai committenti di aumentare la superficie utile inserendo un nuovo piano. L’edificio è formato da due unità semi autonome: la prima corrisponde alla sala del cinema teatro, l’altra al blocco funzionale con i servizi e lo scalone di collegamento. Il progetto realizzato dallo studio genovese di architettura e paesaggio caarpa con Manfroni e Associati e EXA engineering, conserva gli elementi che maggiormente hanno caratterizzato la storia dell’edificio: la galleria del cinema e la sinuosa scala, probabilmente risalenti agli anni Trenta, sono frammenti architettonici importanti che connotano lo spazio con qualità.
Le pareti, liberate dai cartongessi, raccontano una storia precedente: le tracce dei solai dei vecchi palchetti, i resti degli stucchi decorati e il grande arco di boccascena sono ricordi tangibili di quando l’edificio era un teatro. Portare la luce naturale nei locali bui del vecchio cinema è stato l’obiettivo principale del progetto raggiunto attraverso la realizzazione di un grande patio coperto che diffonde la luce dal tetto fino alla sala principale del pianterreno, determinando scorci inediti e nuove prospettive degli spazi interni.
 
La struttura in acciaio e lamiera grecata si inserisce come un oggetto alieno tra gli elementi che hanno caratterizzato la storia dell’edificio, ridefinendo gli spazi dell’ex cinema teatro. Il blocco servizi, ricavato dagli spazi della lunga manica voltata, viene lasciato alla sua funzione originale e ospita un piccolo magazzino, i bagni e un’area break per i dipendenti dell’agenzia.
 
La scala, con le sue pieghe, è stata conservata: i gradini, in continuità con il pavimento del piano terra, sono stati rivestiti in resina cementizia e il parapetto adeguato agli standard di sicurezza odierni grazie all’aggiunta di un tubolare metallico. I verdi e il rosa delle pareti ricordano in chiave contemporanea i colori già presenti prima dell’intervento. La scala conduce all’antico foyer della galleria. Anche questo elemento così caratteristico è stato mantenuto: al posto della soletta inclinata dove erano presenti le sedute è stato ricavato uno spazio per gli account e i creativi con vista sul giardino interno. Da questa zona si accede all’affaccio della galleria dove è collocato uno spazio di lavoro in cui poter pensare sotto alle piante tropicali, il pavimento è rivestito in listelli di rovere chiaro. Continuando a salire si arriva al piano in cui erano presenti le sedute della vecchia galleria del cinema.
 
Una porta tamponata, che con tutta probabilità portava alla seconda fila di palchetti del vecchio teatro, viene riaperta per accedere al nuovo solaio. In questo spazio, attorno al patio verde, sono state collocate le sale riunioni e gli uffici della contabilità. Le grandi vetrate che traguardano il cortile interno rendono visibile da ogni punto il verde delle piante che riverbera sulle pareti colorate delle sale riunioni. Sul lato lungo della sala, davanti alla passerella sospesa sopra il giardino, una parete cieca con due bucature ovoidali nasconde due bagni di servizio. L’ufficio dei due fondatori della società è stato ricavato sopra il vano scala, da qui, una scala metallica leggera di colore nero conduce all’ex-cabina di regia, ora dedicata a spazio per incontri e riunioni. La facciata, forse risalente alla prima trasformazione in cinema-teatro degli anni Trenta, caratterizzata dalla base in travertino e dalle cinque bucature ovali, è stata conservata e colorata di blu. L’insegna con la scritta “DIANA” è stata ripristinata e rimessa dov’era.

  Scheda progetto: Sunspace
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