Mostra "Tobia Scarpa, design e gusto della tavola italiana"
25/08/2023 - Continua fino al 31 ottobre la mostra "Tobia Scarpa: design e gusto della tavola italiana" presso il Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie, dedicata a uno dei maggiori architetti e designer italiani del '900 e alla sua passione per la cultura del cibo. Nell'esposizione, curata da Cintya Concari e Roberto Marcatti in collaborazione con lo Studio Scarpa, gli oggetti quotidiani della sala da pranzo affiancano gli schizzi preparatori di Scarpa e una libreria ricca di volumi e cataloghi, insieme alla proiezione del documentario "L'anima delle cose" che racconta i concept dietro l'ingegno progettuale del designer veneziano. Partner della mostra, il Gruppo Molteni contribuisce all'abaco dei prodotti in scena con alcuni dei pezzi più iconici nati dalla collaborazione tra Scarpa e due delle tre aziende del Gruppo, Molteni&C ed UniFor.
Dalle stoviglie ai tavoli da pranzo, dalle lampade alle sedute, i prodotti in mostra disegnati da Scarpa rendono più affascinante, ma anche più funzionale, l'atto del nutrirsi, grazie a un uso sapiente di materiali molto diversi tra loro e a una cultura del progetto visionaria.
La curatrice Cintya Concari, in merito al carattere della mostra, svela: “Grazie Tobia Scarpa per aver progettato e regalato a tutti noi così tanti oggetti che seguono da vicino i nostri rapporti d’amore, marcano le nostre storie familiari e non cancellano la memoria, un bene ormai raro”.
Nella mostra su Tobia Scarpa sono in particolare tre le icone proposte.
La sedia Filo, disegnata da Afra e Tobia Scarpa nel 1987: una seduta progettata per luoghi di lavoro e spazi della collettività. Adattabile a differenti configurazioni, Filo nasce anche in una versione su ruote, in aggiunta ad una versione con braccioli.
La sedia Miss, che trova le sue radici nella tradizione artigianale, un connubio tra memoria e sperimentazione. La sua forma è riportata a un sistema di ritmi di linee, con un segno morbido e continuo.
La seduta Monk, un progetto del 1973 la cui essenza vive nella qualità espressiva dei materiali: noce nazionale, frassino naturale, cuoio e tela grezza.
“L’avevo pensata come un unico pezzo, perché fosse più economica - racconta il designer - Ma Angelo Molteni ha corretto il progetto: ‘No, no – mi disse – noi facciamo bene le cose’. Così abbiamo pensato a una struttura di ferro, tesa da due telai uguali, che formavano la sedia”.
Nel tempo, il segno grafico di Scarpa ha dato forma non solo ad oggetti e arredi, ma anche a negozi importanti per l’identità del Gruppo Molteni: quello di Roma in via del Babuino realizzato nel 1979 e quello di Parigi in Rue des Saints Pères nel 1978.
Cura della finitura, del progetto e del disegno come dispositivi di sviluppo tecnologico e industriale sono i tratti distintivi della collaborazione dell’architetto con il brand d’arredo.
Sull’operare di Tobia Scarpa riflette l’altro curatore della mostra, Roberto Marcatti: “Proprio parlando della creatività e della coerenza, Tobia mi portò ad esempio il corso di un fiume. Mi disse che un fiume è composto da un alveo e dal flusso dell'acqua e similmente la fantasia e il rigore procedono come il fiume”.
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