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09/08/2023 - Un intervento di 8.000 metri quadrati su un’area di 20.000 metri quadrati per 1000 alunni e le loro 40 sezioni: sono questi i numeri dell’ambizioso progetto con cui l’architetto Joseph Di Pasquale (JDP architects) e lo studio Contini Architettura si sono aggiudicati la gara per la progettazione definitiva ed esecutiva del nuovo polo scolastico primario di Ghedi (BS), uno tra poli scolastici di scuola primaria più grandi d’Italia tra quelli attualmente in fase di progettazione o realizzazione nel nostro Paese.
Il progetto è nato dal connubio tra la forte iconicità del concept architettonico, elaborato in fase di studio di fattibilità dall’architetto Joseph di Pasquale, professionista che ha fatto dell’emotività identitaria la cifra della sua architettura in Italia e all’estero, e la competenza progettuale e realizzativa nell’architettura per l’educazione dello studio Contini Architettura, maturata in oltre vent’anni di esperienza professionale costellata di riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Il nuovo polo scolastico di Ghedi prevede la costruzione di quattro edifici per la didattica, una palestra polivalente, una mensa spazi per la comunità e per le parti amministrative per un investimento complessivo di circa diciotto milioni di euro. La proposta tecnica definisce un modello insediativo fortemente collegato al sistema ambientale del luogo, con volumi bassi caratterizzati da coperture curve che definiscono lo skyline del complesso.
Lo schema insediativo cerca di garantire la permanenza degli elementi paesistici residuali interni al tessuto edificato limitando le altezze degli edifici in corrispondenza delle visuali rilevanti e mantenendo una fascia di salvaguardia tra il nuovo costruito e la campagna. Il design degli spazi verdi prevede ampie zone piantumate, con l’impianto di specie sia arboree che arbustive autoctone. Le aree esterne boscate, i tappeti erbosi e le aree attrezzate avranno un ruolo centrale all’interno degli spazi scolastici, producendo effetti positivi sul microclima e sulla biodiversità e al comfort e benessere degli utenti che frequenteranno il complesso scolastico. Le soluzioni tecniche proposte sono in linea con le indicazioni provenienti dalle normative internazionali per la riduzione dell’impronta ecologica degli edifici, attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’utilizzo di materiali ecologici.
Il concept architettonico
“La scuola è una città” è l’idea che ha guidato l’architetto Di Pasquale durante lo sviluppo del concept architettonico; un luogo dove progettare il futuro, in cui far crescere i protagonisti del domani, ma soprattutto un luogo da vivere per i bambini e da far vivere ai cittadini. Significativo è il passaggio dal concetto di andare a scuola a quello di abitare la scuola, con il quale l’architetto Di Pasquale ha sottolineato il ruolo di una struttura scolastica quale motore culturale della comunità urbana e luogo di destinazione per attività aperte all’intera cittadinanza, nonché luogo di inclusione e integrazione culturale, in cui i talenti individuali vengono coltivati come propulsori della crescita di una micro-comunità, nell’ottica di una didattica innovativa e dinamica.
“L’architettura non può indurre o determinare i comportamenti, ma può progettare lo spazio affinché determinati comportamenti risultino possibili e convenienti”. – spiegano i progettisti Joseph Di Pasquale e Marco Contini “Un discorso che vale a maggior ragione per una scuola, che deve diventare il luogo dove far crescere i cittadini del futuro. Ho immaginato il concept di questo edificio come una struttura planimetricamente rigorosa e regolare come i campi coltivati della tradizione agricola di Ghedi, ma anche con un segno sorprendente e riconoscibile, un’increspatura orizzontale e ondulata del terreno che diventa architettura, un luogo dove i bambini possano formarsi abitando e scoprendo un mondo regolare ed ordinato, ma anche sorprendente, ludico e aperto alla creatività, un luogo dove ‘coltivare’ la propria personalità, le proprie conoscenze, e la capacità di relazione e di interazione con gli altri.”
Il progetto definitivo
Il concept pone l’obiettivo di riconnettere i percorsi urbani da nord a sud scavalcando il canale e inglobandolo nel giardino attraverso una strada interna che distribuiva i percorsi a 4 quattro gruppi distinti di aule. In fase di progettazione definitiva questo concetto è stato esteso e approfondito. Il percorso interno è diventato una vera e propria strada urbana con due ingressi distinti, un ingresso pubblico a sud e una piazza civica a nord con un bar aperto al pubblico e con una agorà centrale immaginata come luogo in relazione e di incontro per i cittadini.
“L’edificio è pensato come una struttura modulare dove l’unità base è l’aula, concepita come uno perimetro dinamico e riconfigurabile, in grado di modificarsi estendendo lo spazio didattico ai corridoi e allo spazio all’aperto. Per questa ragione la scuola è stata sviluppata su di un unico piano in modo che tutti i bambini avessero il contatto diretto con gli spazi esterni e con la vita all’aria aperta “- continuano gli architetti Di Pasquale e Contini. “Nel concept le aule sono state raggruppate in cluster per consentire ai bambini di riconoscere l’aula come la propria casa, anche ciascun cluster come la propria via e il proprio quartiere.”
Il progetto definitivo ha adottato una diversa riorganizzazione dei raggruppamenti delle aule che ha consentito di arricchire ulteriormente questo concetto “urbano” eliminando l’idea obsoleta di “corridoio” ed inserendo degli spazi di distribuzione di nuova concezione.
Il nuovo polo scolastico di Ghedi guarda al futuro anche in termini di realizzazione: “L’edificio sarà NZEB (Nearly Zero Energy Building), cioè consapevole nei confronti dell’ambiente e responsabile nell’uso delle risorse ad emissioni zero. – affermano Joseph Di Pasquale e Marco Contini “Nella copertura ad onde è stato integrato un impianto fotovoltaico capace di autoprodurre energia. Inoltre, verranno adottate tecnologie costruttive miste con ampio uso del legno strutturale prefabbricato, un materiale rinnovabile che riduce drasticamente l’impronta ambientale e l’energia grigia consumata per la fase di costruzione. La narrazione di questi contenuti dell’edificio potrà costituire materia formativa e di apprendimento per i bambini con l’obiettivo di formare in loro una coscienza di rispetto e di responsabilità nell’uso delle risorse che la natura ci mette a disposizione.”
Questo nuovo complesso scolastico è l’esempio concreto di come un’architettura possa arricchire il contesto urbano in cui è inserita, assorbendo le caratteristiche e le peculiarità di un territorio e interpretandole architettonicamente con il segno delle coperture curvilinee in una ideale continuità “semantica” ed iconica con il territorio, ma anche conservando un rigore funzionale nell’impianto planimetrico, che ordina i flussi interni e li riconnette con i percorsi urbani.
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