22/08/2023 - Realizzare una piccola biblioteca comunale da costruire in modo semplice ed economico, ma allo stesso tempo in grado di restituire massima qualità e fruibilità dei volumi da utilizzare e dei nuovi spazi pubblici generati. Questa la premessa alla base del progetto della Piccola biblioteca di Arconate di act_romegialli.
"Il progetto sceglie di non utilizzare tutto lo spazio disponibile dentro la manica agricola esistente (due livelli) per non dover alterare il grande vuoto presente originale, le capriate e strutture lignee del tetto e i vecchi pilastri in mattoni portanti. Assolvere alle istanze statiche ed energetiche per l’utilizzo totale dei due livelli avrebbe irrimediabilmente alterato foggia, senso e memoria del volume.
Gli spazi funzionalmente necessari si dispongono, quindi, su di un unico livello utilizzando materiali semplici, volutamente low-tech e soprattutto di facile messa in opera (assenza di gru in cantiere), murature in mattoni di cotto portanti, solai in laterizio e c.a., acciaio, legno. Vengono eliminati alcuni muri di tamponamento presenti al piano terra della manica agricola inserendo dentro lo spazio liberato un volume leggero costruito con struttura in acciaio, materiale coibente e rivestimento in legno.
Un contrappunto in termini di “firmitas” che lascia protagonista assoluto della scena il vuoto del volume agricolo originale. Altri due volumi connessi ortogonalmente generano e circoscrivono una corte adatta anche alla lettura all’aperto, un cortile pubblico protetto e assimilabile a quelli privati del tessuto storico circostante. Spazio empatico, discreto e mimetico rispetto all’intercalare dei “vuoti” e “pieni” del costruito circostante senza rinunciare alla sua vocazione attrattiva dal carattere pubblico e simbolico.
La nuova biblioteca è caratterizzata dal netto contrasto fra perimetro esterno che ha origine nel cascinale esistente e si estende secondo una matrice tettonico/strutturale massiva e chiusa ostentata dal paramento in mattoni (=origine) con basamento in pietra e
perimetro interno leggero ed aperto realizzato con vetrate continue comprese dentro telai in legno. I fronti verso la corte rivelano “l’abitare” i fronti esterni contengono e manifestano “il rappresentare”.
L’utilizzo di materiali tradizionali e durevoli come il granito semplicemente trattato a “piano sega”, gli intonaci grezzi dei paramenti verticali a perimetro, i mattoni a vista, la conservazione/riproduzione e misura dei pilastri storici in mattoni portanti dialogano con le
snelle strutture in acciaio a profilo aperto creando una tensione dinamica, ammiccante quanto espressiva tra le parti che trova massima espressione nel grande vuoto del sottotetto originale. Controventi, travi e pilastri in acciaio complici nella sostanza/immagine dell’intera ideazione.
Si può quasi affermare che l’intero progetto nasca dalla volontà di mantenere incontaminato il grande vuoto del sottotetto, lasciato volutamente non più raggiungibile fisicamente, ma presente con la sua ombra mutevole e misteriosa nella quale perdersi con lo sguardo. Una cavità affascinante e silenziosa che rimanda ad antiche memorie d’uso e invita a lasciare correre, come quando si legge un libro, la fantasia".
|