24/08/2023 - Casa 46 di SM-arch architetti associati sorge all’interno di una ‘chiusa’, l’elemento che disegna il territorio ragusano attraverso i muri a secco, alla ricerca di un dialogo con il paesaggio, ma senza alcun intento mimetico.
Nel punto in cui il suolo piega verso la vallata, il volume poggia per una parte sulla roccia affiorante e si proietta con lo sbalzo verso il mare, all’orizzonte.
L’orizzontalità che lo caratterizza si esprime attraverso la forma compatta e distesa, che al suo interno si articola grazie alla sottrazione dei vuoti, alternati ai pieni degli ambienti di vita.
L’uso del c.a. faccia vista sottolinea il valore che assumono gli elementi strutturali, lo sbalzo, i setti inclinati, le travi sagomate e la scala.
Il progetto esprime l’idea di un volume-ponte su due appoggi, il suolo a monte e il puntone che sostiene lo sbalzo, a valle.
La casa, essenzialmente a un livello, si sviluppa attorno ad un percorso interno-esterno lungo il quale si distribuiscono i vuoti e convergono le viste sul paesaggio, in una sequenza che si conclude sul tetto.
Si accede alla casa dal piazzale d’ingresso, attraverso un percorso longitudinale a cielo aperto, di poco sopraelevato rispetto alla quota della Timpa. Lungo questo canale visivo si incontra la scala che porta alla copertura, mentre sul fondo si apre la zona-giorno con le pareti trasparenti che lasciano convergere paesaggi e luce con qualità differenti.
L’area di soggiorno è concepita come un unico ambiente di vita, in cui gli spazi dedicati alle funzioni si organizzano senza soluzione di continuità, intorno al grande vuoto della corte.
Per contrasto la zona notte costituisce un nucleo riservato e autonomo, composto da due camere da letto e i servizi privati.
Il vuoto rappresenta l’elemento generatore, scavando il volume attraverso le logge e la corte.
La percezione del paesaggio è mutuata dai tagli visivi che inquadrano le parti e non il tutto, e dai percorsi, pensati come dispositivi che lasciano scoprire per gradi il luogo.
Lo spazio dell’abitare viene definito dai due piani orizzontali e dalle grandi vetrate che smaterializzano l’involucro. La funzione del dormire e dei servizi connessi viene ridotta all’essenziale, mentre lo spazio dell’incontro per le attività in comune, viene amplificato e declinato in modi diversi, passando dal soggiorno, aperto attraverso i due fronti vetrati, allo studio che si articola circolarmente intorno al blocco dei servizi, alla cucina-pranzo dove la sezione del tetto si dilata per proiettarsi sul paesaggio.
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