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25/09/2023 - È firmata da Gianluca Gelmini, CN10 architetti, il progetto della Nuova Canonica Parrocchiale di Sotto il Monte San Giovanni XXIII (BG).
Dopo un’attenta analisi sulla consistenza delle parti e sulle possibilità di trasformare l’esistente si è giunti, in accordo con la Curia e la Soprintendenza, alla decisione di sostituire il corpo di fabbrica. L’edificio, risalente agli inizi del ‘900, radicalmente trasformato e ampliato negli anni ’60, non presentava caratteri tali da giustificarne la tutela e la conservazione.
Il nuovo complesso, costruito a diretto contatto con lo spazio del sagrato, accoglie l’abitazione del Parroco e degli altri sacerdoti che vivono e operano nella comunità, oltre ad una serie di nuovi spazi destinati alle attività del Santuario.
La realizzazione del nuovo edificio consente una revisione radicale degli spazi e dei volumi, ridisegnando dimensioni e rapporti più rispondenti al nuovo ruolo del complesso, sia nell’articolazione delle funzioni sia rispetto all’elevata sensibilità dell’attiguo contesto monumentale della chiesa oltre che del paesaggio circostante.
Il nuovo complesso, parzialmente interrato, si inserisce in maniera discreta e in continuità con il naturale andamento del terreno. Esso è composto essenzialmente da tre parti: l’edificio in forma di corpo lineare con tetto a due falde che si relaziona con il fianco della chiesa e ridefinisce lo spazio del sagrato; il cortile interno sul quale affaccia lo spazio polivalente ricavato nel pendio; il recinto murato che contiene il giardino e ridefinisce il percorso che sale verso Cà Maitino.
L’impianto planimetrico e l’organizzazione dei percorsi sono studiati in modo da razionalizzare i flussi e permettere diversi gradi di accessibilità e una piena flessibilità di utilizzo. Le funzioni al suo interno si articolano su tre livelli: al piano terra i servizi aperti al pubblico a diretto contatto del sagrato e del cortile interno, al piano primo le abitazioni dei sacerdoti collegate allo spazio verde, al piano interrato i depositi e il collegamento ipogeo con la chiesa.
Dal punto di vista architettonico il progetto propone un’architettura semplice ed attenta ai valori del contesto. La volumetria, ridotta rispetto alla situazione attuale, si dispone su un piano che lascia la chiesa quale elemento emergente del complesso.
Tipologia e materiali sono stati pensati in coerenza con le caratteristiche del complesso monumentale e con gli edifici dell’immediato intorno oltre che del paesaggio del monte Canto. Il progetto propone l’utilizzo di una struttura mista con elementi in cemento armato gettati in opera, solai tradizionali in latero-cemento e muratura dell’involucro in laterizio e cappotto. Tale scelta unisce i presupposti di una edilizia sostenibile con le necessità imposte dalle normative.
Dal punto di vista del risparmio energetico il progetto si fonda sull’idea di costruire un edificio caratterizzato da un peso ambientale limitato e da una forte efficienza energetica con livelli di salubrità e comfort elevati e il mantenimento di livelli di temperatura e umidità relativa costanti. Il raggiungimento di tali obbiettivi è garantito da un corretto utilizzo delle fonti naturali (orientamento dell’edificio rispetto al sole), ampie superfici vetrate per i mesi invernali, sistemi di ombreggiamento per i mesi primaverili ed estivi. Ventilazione e ricircolo naturale dell’aria interna.
La zona del sagrato è stata anch’essa leggermente riorganizzata, ma il rapporto tra la chiesa e il nuovo edificio è rimasto sostanzialmente invariato. Oltre a queste modifiche che hanno riguardato l’eterno del nuovo complesso sono state introdotte alcune modifiche all’assetto interno in relazione alle necessità della committenza.
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