23/10/2023 - Nel cuore di Manchester, apre le porte Aviva Studios, il primo importante edificio pubblico del Regno Unito firmato OMA, che ambisce ad essere uno dei più grandi centri culturali e polifunzionali d’Europa. Progettato sotto la guida di Ellen van Loon, l'hub, un enorme palcoscenico flessibile e riconfigurabile di 13.350 mq che abbraccia il passato industriale del borgo britannico, nasce per essere la residenza permanente del Factory International, l’organizzazione dietro l’evento biennale del Manchester International Festival.
Facciate in metallo ondulato e cemento grezzo spiccano tra i capannoni in mattoni ristrutturati e gli uffici di nuova costruzione del quartiere St John, sulle rive del fiume Irwell, sito rappresentativo della storia della città. Sorto in Water Street, l’edificio incorpora le arcate del XIX secolo della linea ferroviaria Pineapple.
Flessibile, aperto e versatile, lo spazio è pensato per ospitare, separatamente o contemporaneamente, sia performance artistiche che mostre di varie dimensioni, da quelle immersive ad ampio respiro ai concerti più intimi.
"Ho lavorato a numerosi teatri e spazi per spettacoli, ma nessuno è paragonabile a questo per ciò che offre agli artisti." - Spiega l’architetta Ellen Van Loon - "Questo spazio funge da palco, liberando il pieno potenziale delle arti performative. Troppo spesso gli edifici e i quartieri post-industriali abbandonati vengono cancellati dalle mappe e con essi le scene creative che un tempo vi prosperavano. Questo edificio ripristina ciò che è andato perduto".
Luogo chiave dell’edificio è la Warehouse, un capannone in cemento grezzo di 21 metri di altezza che si sviluppa su un’area di 33x64 metri, più alto di quattro autobus a due piani impilati l'uno sull'altro e lungo quanto un aereo Boeing 747. È la parte dell’edificio flessibile per eccellenza, con una griglia teatrale che si estende per tutta l'area.
Due pareti divisorie acustiche "Multiwall" consentono di configurare la Warehouse come un unico spazio o di dividerlo in due. Le partizioni si muovono come singoli pannelli che vengono spostati manualmente su un binario e consentono un numero quasi illimitato di configurazioni interne.
Collegato alla Warehouse, si trova il poliedrico volume in metallo della Hall: un auditorium da 1600 posti con un palcoscenico flessibile, in grado di ospitare spettacoli di danza classica, musica, teatro e arti trasversali.
La Hall e la Warehouse possono lavorare in tandem, permettendo al palco di estendersi in profondità.
Se, generalmente, edifici di così grandi dimensioni vengono relegati in periferia per problemi di rumorosità, in questo caso l’impiego di tecniche acustiche avanzate e un doppio strato di calcestruzzo che avvolge la struttura consentono di ottenere il massimo isolamento acustico, permettendo all’edificio di sorgere nel centro città.
Lo sviluppo della struttura, primo importante investimento pubblico del Regno Unito dopo la Tate Modern degli anni 2000, è guidato dal Manchester City Council, con il sostegno di 99,05 milioni di sterline da parte del Governo e di 7 milioni di sterline della National Lottery da parte dell'Arts Council England.
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