26/10/2023 - Da centro occupato a social housing: l’Ex Villaggio Olimpico di Torino rinasce con il progetto dello studio PICCO Architetti che dà vita a una straordinaria opportunità di rigenerazione urbana. La trasformazione del complesso residenziale, ideato nel 2006 su masterplan dell’architetto tedesco Otto Steidle, vede il restauro, risanamento conservativo e recupero funzionale di 7 delle 39 palazzine del quartiere.
Lo stato di fatto dell’Ex Villaggio Olimpico di Torino
Pensato come un quartiere destinato a essere assorbito nel tessuto cittadino, nel 2006, sotto il coordinamento di Benedetto Camerana, il complesso era stato adibito per i Giochi invernali, sfruttando l’area occupata fino al 2001 dai Mercati Generali.
La vita post-olimpica del villaggio ha testimoniato, però, la difficoltà del “fare un nuovo pezzo di città”. Infatti, parte del complesso, rimasta inutilizzata, è stata oggetto dell’occupazione abusiva più grande d’Europa, generando una complessa situazione di emergenza sociale.
Il progetto di PICCO Architetti ha previsto la realizzazione di un nuovo modello residenziale flessibile, partendo dall’impostazione originale di Steidle. La matrice insediativa proposta dell’architetto tedesco aveva introdotto un’articolazione aperta a scacchiera, alternativa a quella della tradizione urbana di Torino, ad isolato chiuso.
L’assetto planimetrico dell’ex Villaggio Olimpico è organizzato su direttrici pedonali longitudinali che alternano aree verdi a spazi e percorsi pedonali trasversali di collegamento tra le palazzine.
Sei dei sette edifici del nuovo student e social Housing erano stati progettati da Otto Steidle, di cui cinque avevano caratteristiche analoghe sotto il profilo tipologico con pianta centrale e un sistema distributivo verticale, mentre la più grande palazzina delle sette era strutturata con due scale, una per il corpo di due piani fuori terra ed una a servire il corpo di sette piani fuori terra collegata anche al piano interrato.
Il settimo edificio era stato progettato dall’architetto austriaco Adolf Krischanitz e presentava una scala centrale a rampe parallele.
L’intervento di Picco Architetti per l’Ex Villaggio Olimpico di Torino
Le prime sei palazzine sono state organizzate con alloggi, da monolocali a quattro posti, su tutti i piani. La settima palazzina è organizzata in 27 monolocali e 14 bilocali.
Gli interventi di recupero sono stati organizzati in due fasi. Nella prima, gli edifici sono stati oggetto di attività di strip out, la cosiddetta demolizione selettiva, con l'eliminazione dei tramezzi interni e la rimozione di tutti gli impianti meccanici ed elettrici. Nella seconda fase sono state realizzate tutte le opere edili ed impiantistiche e, in quattordici mesi di lavoro, sono stati consegnati gli edifici, completi in ogni parte.
L’esito è un complesso confermato nell’identità formale e profondamente rinnovato nei contenuti: una residenza flessibile, organizzata in alloggi di diverse dimensioni, con punto di reception e controllo inserito al piano terra della palazzina su via Giordano Bruno. Qui sono stati localizzati gli uffici, la palestra, aree di soggiorno e un locale di somministrazione.
L’intervento ha previsto la sistemazione delle aree di pertinenza aperte delle palazzine ed il rifacimento dei percorsi comuni e delle parti a verde, con nuove piantumazioni arboree e arbustive.
PICCO architetti ha voluto riportare alla luce i colori originari del complesso ideati, nel progetto originale, dall’artista tedesco Erich Wiesner. Le palazzine erano infatti declinate in linguaggi diversi, secondo un piano dei colori che ha conferito al piccolo quartiere una forte identità visiva e contribuito al suo netto distacco nei confronti del tessuto urbano circostante.
La riqualificazione urbana e sociale delle palazzine dell’ex Villaggio MOI mette a disposizione dei futuri residenti un’offerta abitativa moderna ed accessibile, ricca di servizi alla persona, in una città universitaria come Torino che continua a vivere una fase di grande progettualità, grazie a diverse iniziative.
Il progetto è candidato a essere il volano della grande trasformazione di un’area urbana che vedrà nei prossimi anni il sorgere del Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione e il ripristino delle arcate dell’ex mercato.
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