07/11/2023 - Dalle ceneri di una fabbrica preesistente, nasce sull'Appennino Reggiano lo stabilimento GOR.FAR, l'edificio produttivo firmato Studio Bocchi destinato alla lavorazione di carpenteria metallica pesante. Il nuovo stabilimento industriale sorge a Carpineti ed è parte di E80 Group, il gruppo specializzato nello sviluppo di soluzioni per imprese produttrici e distributrici di beni di largo consumo. Con 12.000 metri quadrati di superficie e 11 metri di altezza necessari per l’impiantistica, il volume elabora sulla facciata principale un dialogo con il territorio circostante in due forme distinte ma complementari.
Il nuovo edificio sorge su un terreno collocato in posizione leggermente ribassata lungo la strada provinciale che lo lambisce e che conduce a Carpineti. La configurazione orografica, la disposizione rispetto al sistema viario e la prossimità con il borgo sono all’origine del progetto.
Il principale corpo di fabbrica è disposto ortogonalmente rispetto alla strada provinciale. Al suo interno si trovano aree destinate al carico e allo scarico, al taglio laser, alla piegatura, alla saldatura e alla verniciatura dei componenti.
La facciata principale è il cuore del progetto. Da una parte, in corrispondenza dell’area di stoccaggio, l’edificio estroflette una struttura a telaio che duplica la facciata e nella cui maglia, in una successione regolata dalla scansione modulare, sono ospitati degli alberi di alto fusto che integrano l'architettura. Si tratta di piante di leccio scelte per lo sviluppo della chioma e perché sempreverdi, che sostituiscono quelle, della stessa specie e ammalorate, che erano state disposte a schermare la vista della fabbrica poi demolita.
La parte bassa di questa parte di facciata è vetrata, in modo da mettere in dialogo interno e esterno e offrire condizioni di benessere all’ambiente di lavoro. È questa la porzione più prominente del fronte principale, nel quale prende forma una sorta di volume immaginario che sembra voler proiettare verso l’esterno il cuore della fabbrica.
Fa da contraltare, dall’altra parte della facciata, nell’angolo che guarda a Carpineti, un corpo uffici ribassato e arretrato rispetto al resto dell’edificio. Il piano terra della seconda parte dell'edificio continua il volume adiacente, mentre il piano superiore è rivestito di lamelle metalliche che generano un effetto di leggerezza e profondità, in contrasto con le superfici opache della parte produttiva. Le lamelle assumono due colorazioni: il nero utilizzato in tutto l’intervento e il giallo aziendale che, oltre a riprendere il family feeling cromatico delle aziende del gruppo, accentua la riconoscibilità della soluzione d’angolo.
L’impatto visivo generale dello stabilimento è ridotto al minimo e definito dalla scelta di una palette cromatica incentrata sui toni del nero e antracite, utilizzata per tamponamenti verticali e finiture. La volontà di mitigare l’imponenza di un edificio industriale dalle dimensioni importanti scomponendo la sua facciata più rappresentativa dà luogo a un vero e proprio spazio di mediazione, che contribuisce al dialogo tra le diverse temporalità dell’ambiente di lavoro e del territorio che circonda l’opera.
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