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Arches and Patterns: un racconto guidato da diverse linee di continuità
Un dialogo tra astrazione e decorazione in un attico di Plus Ultra affacciato sui tetti di Milano
Autore: cecilia di marzo
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ARCHES AND PATTERNS: UN RACCONTO GUIDATO DA DIVERSE LINEE DI CONTINUITÀ
14/11/2023 - L’appartamento con vista sui tetti della Milano storica, di recente completato da Plus Ultra, è situato a breve distanza da Sant’Ambrogio in un appartamento all’ultimo piano di un edificio degli anni Cinquanta.
 
I committenti sono una giovane coppia con una passione per i classici del design.
 
Il racconto di questa casa, chiamata Arches and Patterns, si sviluppa fluidamente tra un ambiente e l’altro, guidato da diverse linee di continuità. Da un lato, troviamo geometrie curve e morbide, sviluppate in senso volumetrico nelle aperture e grafiche negli arredi. Dall’altro, vi è un’alternanza di colori e pattern che, nel definire funzioni diverse e specifiche, trovano un filo conduttore che accompagna la scoperta dei vari ambienti.
 
Il layout tiene in equilibrio l’appartamento e i suoi arredi.
Il progetto è nato dalla necessità di riorganizzare gli ambienti dell’appartamento, caratterizzati da una sequenza priva di una chiara gerarchia. L’obiettivo principale è stato ripristinare il suo
ordine funzionale e spaziale, attraverso un layout più pulito e la definizione di una nuova atmosfera caratterizzata da una specifica scelta di materiali e colori.
In aggiunta alla collezione di classici del design già posseduti dai clienti, gli architetti hanno selezionato e integrato alcuni pezzi contemporanei.
 
Nell’impianto originario la presenza di due ingressi opposti rendeva il soggiorno una zona di passaggio. Nel nuovo layout, si è scelto di mantenere un solo ingresso, creando uno spazio che fungesse da disimpegno per la zona living attraverso due aperture ad arco. Questa scelta rappresenta per gli architetti - che coltivano una profonda confidenza con gli edifici storici e con le opere dei grandi architetti milanesi - un’interpretazione del pensiero di Luigi Caccia Dominioni, il quale diceva di non amare l’ingresso diretto in soggiorno “perché non riserva sorprese”.

La zona giorno, esposta a est, è stata progettata in modo ampio e fluido, con angoli dedicati a diverse attività, come pranzo, conversazione, lettura e ascolto musicale (il committente possiede
una piccola collezione di dischi e libretti d’opera).

Parte integrante della nuova zona giorno è la cucina, che si affaccia sul soggiorno tramite una grande vetrata in acciaio verniciato, realizzata su misura. La cucina è stata concepita come un’estensione fluida del living, in cui le azioni quotidiane come la preparazione dei cibi e la convivialità si svolgono senza soluzione di continuità visiva. Questa fluidità è resa possibile da un diaframma vetrato trasparente, che diventa la tela su cui presentare una composizione geometrica di disegni a arco, che producono una sottile illusione di profondità. Questo approccio grafico crea un dialogo con i pattern e le tinte della carta da parati dell’ingresso, creando un’armonia visiva tra gli elementi architettonici.
 
In equilibrio tra storia e contemporaneità
Il progetto è stato concepito a partire da una ricerca di equilibrio tra due tensioni contrastanti: da un lato, la volontà di evocare la storia, l’anima degli oggetti e della casa; dall’altro, la scelta di creare nuove geometrie con elementi grafici e materiali contemporanei.
 
Gli architetti Alessandra Castelbarco e Marco Di Nallo hanno messo in relazione il gusto e la filosofia progettuale degli autori degli oggetti scelti per l’arredamento della casa, cercando di creare un dialogo con ciascuno di essi per integrarli armoniosamente nel nuovo spazio domestico.

L’appartamento non è, infatti, un semplice contenitore neutro in cui “esporli”; al contrario, ciò che PLUS ULTRA ha voluto creare è un ambiente che li accogliesse e al contempo fosse il loro contrappunto, unendo le loro qualità distintive con una visione progettuale coerente.
 
Il layout caratterizzato da accenti grafici e materici contemporanei entra sommessamente nella composizione, per poi svolgere un ruolo da protagonista. Il lavoro sulla distribuzione e sulle geometrie, sui colori, sulle texture definisce in prima istanza una sorta di tessuto connettivo che emerge come l’intervento architettonico vero e proprio: sobrio, colto e determinato.

  Scheda progetto: LNZO
Foto: Federico Villa
Vedi Scheda Progetto
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