20/11/2023 - Casa B, una dimora firmata da Alfredo Vanotti tra i vigneti del Sassella in Valtellina, offre una prospettiva unica sull'evoluzione dall'elemento materiale all'idea, in contrasto con il principio meta-progettuale platonico.
Emerge un approccio basato su una sintesi analitica, geometrica e ultra-materica degli elementi naturali circostanti, abbracciando il granito che caratterizza l'orografia del suolo, la trama sinuosa dei filari di vite e la disposizione casuale di pieni e vuoti del borgo sullo sfondo.
La tettonica della struttura si manifesta come una piattaforma aggettante sul pendio ripido verso il fondovalle, incisa da una vasca e da abili quadrature di verde che delineano una corte murata che protegge l'articolazione volumetrica dell'abitazione.
La texture delle facciate e della corte aperta è definita da una ritmica disposizione di doghe in pino lariccio, in contrasto dialettico con la trasparenza e la rifrazione delle ampie vetrate a sud, delle aperture a nastro e dei parapetti in cristallo che facilitano una perfetta fusione tra interno ed esterno.
Il panorama assume un ruolo predominante, soprattutto dalla prospettiva meridionale, dove la villa sembra armonizzarsi con le emergenze monumentali circostanti: il campanile, le aie, i barracani delle antiche baite e le vette delle Alpi Retiche che si ergono al di là del variegato mantello boschivo e del paesaggio naturale.
“Alcune sapienti operazioni di ritaglio e svuotamento della scatola muraria fanno il resto, consentendo il dispiegarsi di forme aperte e forme conchiuse che dall’esterno procedono verso il cuore dell’edificio, generando sussulti plastici – nell’incontro/scontro fra setti verticali e parti intradossate della copertura – traslazioni di materiale – calcestruzzo sbalzato in lastra contro paramenti a doghe lignee – opposti cromatismi – gli accessori total black di bagno e cucina e le superfici riflettenti delle chiusure esterne”.
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