In mostra fino al 29 febbraio 2024, il progetto espositivo "Murano illumina il mondo" accende i riflettori sull'arte del vetro di Murano, coinvolgendo nove fornaci e dodici artisti di fama internazionale
19/12/2023 - Venezia diventa teatro dell'arte del vetro con l'evento "Murano illumina il mondo", il progetto espositivo, in mostra fino al 29 febbraio 2024, che punta i riflettori sull'industria artigianale del vetro di Murano. Tra le opere delle nove fornaci muranensi coinvolte, due lampadari in vetro Barovier&Toso illuminano le volte delle Procuratie Vecchie, che si estendono per 152 metri, con un porticato di cinquanta arcate a tutto sesto. Nati dalla collaborazione dei maestri vetrai dell'azienda con l'artista Giorgio Vigna e il duo composto da Monica Guggisberg e Philip Baldwin, i due lampadari mettono a confronto realtà e immaginazione, funzionalità ed espressione astratta, in un'esplosione di luci, colori e design.
Dodici artisti e designer scelti da un apposito Comitato Scientifico - formato dalla storica del vetro Rosa Barovier Mentasti, dal Trustee di Pentagram Stiftung David Landau e dalla Dirigente Area Attività Museali della Fondazione Musei Civici di Venezia Chiara Squarcina - sono invitati a reinterpretare e trasformare un oggetto di fruizione quotidiana, quale il lampadario, in una vera e propria opera d’arte. Così nascono Siphonosphera di Giorgio Vigna e Il Redentore di Guggisberg&Baldwin.
Lampadario in vetro Barovier&Toso - Siphonosphera, design Giorgio Vigna
Profondo conoscitore di Venezia e del vetro, Giorgio Vigna sceglie, per questo progetto, di utilizzare il cristallo veneziano in modo scultoreo, combinandolo con l’acciaio. Fonte d’ispirazione, il vento e l’acqua, elementi naturali che modellano la forma di Siphonosphera, creando un senso di movimento e fluidità. La scultura luminosa sospesa sembra muoversi al ritmo del vento o ondeggiare nell’acqua, evocando la natura nei suoi molteplici mondi e nei suoi aspetti primordiali.
Gli elementi luminosi sono 42, uno diverso dall’altro, prismi irregolari ottenuti artigianalmente per soffiatura e poi per molatura. Dalla collaborazione con Vigna nasce una grande novità per l’azienda che generalmente basa la sua produzione sulle lavorazioni a caldo: il vetro diamantato. La realizzazione di ogni pezzo ha richiesto, come primo step, la creazione, in fornace, di uno strato massiccio di vetro attorno ad una bolla soffiata, mediante numerose levate successive, e, come seconda fase, nel reparto di moleria, un lungo processo di sottrazione, a freddo, necessario a definire tutte le facce. Il risultato è un oggetto complesso, multisfaccettato, cavo nella parte più interna, dove si nasconde il led.
Grazie alle caratteristiche geometriche degli elementi di cui è composta, Siphonophera produce effetti luminosi scomposti e asimmetrici, sia a luce accesa che spenta, generando un’atmosfera eterea e mutevole. Le centinaia di facce lucide sono in grado di rifrangere la luce ambientale anche durante le ore diurne, facendo scintillare tutta la scultura in modo imprevedibile. A dare ancora più dinamicità alla sospensione è la sua struttura metallica, disegnata come la nervatura di una foglia, che raccorda e connette tra loro tutti gli elementi luminosi. La finitura in oro galvanizzato dell’acciaio esalta ulteriormente gli elementi in cristallo veneziano, regalando loro una sfumatura calda.
Lampadario in vetro Barovier&Toso - Il Redentore, design Guggisberg&Baldwin
Il lampadario disegnato da Philip Baldwin e Monica Guggisberg interpreta il paradigma alto artigianato-tecnologia attraverso un approccio nuovo alla materia e alla luce. La firma distintiva dei due artisti e designer, legati da un sodalizio di oltre quarant’anni, si manifesta tanto negli aspetti tecnici quanto in un lessico formale molto diretto, caratterizzato da linee chiare e da un accostamento di colori forte e vivace.
Il Redentore nasce in onore della famosa festa veneziana, tradizionalmente accompagnata da scenografici fuochi d’artificio, un'ispirazione simbolica e iconografica che anima la scultura luminosa.
La sfida del progetto era quella di realizzare qualcosa di contemporaneo e classico, sobrio e appariscente, sia del 19° secolo che del 21°. Per ottenere questo si è lavorato per sottrazione, alla ricerca di una semplicità che desse voce alla luce in modo dirompente.
Il lampadario è composto da 44 bracci in cristallo veneziano, posizionati su 3 livelli: al primo livello 8 bracci in verde antalia, al secondo 16 bracci sui toni del bluastro, più lunghi e più arcuati, e al terzo livello 20 bracci rossi, ancora più estesi e protesi verso l’alto.
Ogni canna ha un’anima colorata, alla quale, in fase di lavorazione, viene applicata la foglia argento, ricoperta poi da una levata di cristallo trasparente, dello spessore di circa 1 cm. La particolare stratificazione fa sì che il led, montato sulla testa del braccio, trasmetta la luce lungo tutta la lunghezza della canna, fino a raggiungerne la punta.
L’effetto luminoso dato dalla pluralità degli elementi risulta potente e dà vita ad uno strabiliante gioco di bagliori e riflessi. Le pagliuzze interne in argento, oltre a impreziosire il cristallo, regalano alla scultura un aspetto ancor più scintillante, anche di giorno. In verde, bluastro e rosso, le montature che accolgono i bracci sono del loro stesso colore, accentuando ulteriormente la forza cromatica all’intero lampadario.
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