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La luce come punto di partenza del padiglione firmato LUO Studio
Un nuovo paradigma progettuale integra arredo, spazio e struttura nella sala espositiva a pianta centrale del villaggio cinese Houyanmen
Autore: giulia capozza
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LA LUCE COME PUNTO DI PARTENZA DEL PADIGLIONE FIRMATO LUO STUDIO
31/01/2024 - La 'luce del sole' diventa elemento di progettazione nel nuovo padiglione di esposizione di prodotti artigianali del villaggio di Houyanmen, in Cina. Nel contesto di una fiorente industria di erbe medicinali e di rivitalizzazione dell'industria rurale, lo studio cinese di architettura LUO Studio è stato incaricato di realizzare la sala espositiva per i prodotti a base di radice di Rehmannia. Nasce un edificio in legno e mattoni a pianta quasi circolare che si ispira alla saggezza costruttiva locale per integrare struttura, luce e arredo.

Pur prendendo in considerazione l'architettura locale, LUO Studio ha scelto di abbracciare un nuovo paradigma di progettazione, ritenendo che un edificio in stile industrial con struttura tradizionale a portale non fosse appropriato per una sala espositiva, spazio aperto di grandi dimensioni.

Il primo passo è stato quindi spostare il concept dalla tipologia di "fabbrica", tipica del luogo, a quella di "padiglione espositivo", nel rispetto delle caratteristiche locali e secondo un approccio ecologico.


La 'luce del sole' come punto di partenza

Grazie a una ricerca in loco sulle tecniche di lavorazione delle radici di Rehmannia, il team di progettazione ha scoperto che la cottura tradizionale secondo l'antica metodologia del medico cinese Sun Simiao prevedeva "nove cotture a vapore e nove asciugature al sole", ovvero continui processi di cottura ed essiccazione legati alla "luce del sole".

Questo processo farmaceutico è stata la base di partenza per la definizione dello spazio del padiglione espositivo: la luce diventa il tema centrale dell'edificio, per generare cambiamenti dinamici sia all'interno che all'esterno.

Per questo motivo, la costruzione si basa su una pianta quasi circolare che enfatizza il dinamismo luminoso: un poligono regolare a 18 lati, in cui le linee rette creano un effetto curvilineo.

Diversamente dall'approccio comune di ritagliare finestre nelle pareti dell'edificio per l'illuminazione diurna, il progetto introduce la luce naturale dall'alto, attraverso le gronde o dagli intervalli tra le pareti.
 

La pianta circolare

Un percorso di circolazione logicamente organizzato è essenziale per evitare sovrapposizioni o deviazioni. La pianta quasi circolare consente di creare un cerchio inscritto di 37 metri di diametro che diventa il percorso di circolazione dei visitatori. 

Il disegno vede spazi "ad anello" distinti. L'anello esterno integra le pareti dell'involucro con strutture in legno, creando uno sfondo per la collocazione di pannelli espositivi. 

L'anello centrale funge da scaffale per l'esposizione di vari prodotti a base di radice di Rehmannia. Incorpora unità strutturali densamente organizzate del telaio a colonne, garantendo una struttura stabile e massimizzando la capacità di stoccaggio. 

L'anello interno, più ampio di quello centrale, è stato progettato con un'area circolare, a gradini per sedersi e offrire un luogo per sessioni e attività di salute e benessere. Il lucernario centrale sulla sommità accentua il senso di centralità.
 

L''arredo come struttura'

Ispirandosi alla saggezza costruttiva tradizionale, il progetto trasforma le tipiche colonne a sezione larga in gruppi di colonne a sezione ridotta, che vengono poi impilate verticalmente e orizzontalmente per fissare piccole travi secondarie in legno. Sulle piccole travi vengono poi posati dei pannelli per contenere gli oggetti. Questi gruppi di componenti, sia strutture che scaffali funzionali, definiscono uno spazio unico.

I piccoli gruppi di colonne sono stati assemblati uno accanto all'altro sotto forma di unità modulari standardizzate, offrendo due vantaggi nella costruzione rurale:

- Le grandi sezioni e i materiali più pesanti richiedono in genere grandi macchinari per il sollevamento durante la costruzione. Tuttavia, le strade rurali, caratterizzate da percorsi stretti, pendenze e avvallamenti, rappresentano una sfida per la navigazione delle grandi attrezzature. La suddivisione del sistema strutturale in piccoli componenti ha facilitato la movimentazione manuale, consentendo agli abitanti del villaggio di partecipare alla costruzione in prima persona.

- Il metodo di costruzione che prevede unità modulari standardizzate ha migliorato l'efficienza della lavorazione e dell'assemblaggio, consentendo un notevole risparmio di manodopera e di risorse materiali. 
 

Tetto a capriate sovrapposte

Seguendo la logica del poligono regolare, la sala espositiva riposiziona un estremo di ciascun lato verso il centro del cerchio inscritto, allineandolo perpendicolarmente alla linea di estensione delle colonne strutturali. Se viste dall'esterno, le pareti laterali adiacenti sono sfalsate, lasciando spazi vuoti che permettono alla luce naturale di filtrare in un gioco di luci e ombre visivamente accattivante all'interno dello spazio.

Il team di progettazione ha concepito una struttura in cui le aste si sostengono a vicenda e sono collegate in una formazione circolare a spirale, formando un sistema di sollecitazioni continuo e completo. Questo approccio elimina le situazioni in cui due elementi condividono un punto finale, evitando la creazione di nodi incernierati densamente strutturati con alti costi di lavorazione. Il sistema consente anche l'apporto di luce dall'alto, necessario per una campata di 37 metri di diametro: l'organizzazione deliberata di colonne e travi crea un caratteristico foro di 2,5 metri di diametro.
 

I materiali

Materiale principale per la costruzione delle case degli abitanti del villaggio, i mattoni rossi locali sono applicati nel progetto ai muri di cinta e alle pareti divisorie interne, costruite da artigiani locali con tecniche di muratura tradizionali.

Il progetto adotta uno schema di materiali simile alle case tradizionali del villaggio con mattoni nella parte inferiore e telai in legno in quella superiore, ma per soddisfare l'esigenza di un'ampia area espositiva, la struttura in legno funge anche da telaio di sostegno inferiore. 

Per garantire la durata nel tempo e prevenire problemi come la fessurazione e la deformazione dei tronchi, sono stati scelti legno lamellare e pali di legno, mentre le aste di legno sono state fissate saldamente con bulloni attraverso componenti di collegamento in metallo.

La combinazione delle tecniche locali di muratura in mattoni rossi con la struttura in legno ingegnerizzata migliora l'integrità strutturale e la durata.

  Scheda progetto: Prepared Rehmannia Root Crafts Exhibition Hall
Jin Weiqi
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