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17/01/2024 - Continua fino al 31 marzo presso E.ART.H - Eataly Art House, Verona, la mostra Bruno Munari. La leggerezza dell’arte. Un progetto espositivo inedito, dedicato a uno dei principali protagonisti della scena culturale italiana del Novecento, la cui eredità artistica e intellettuale, a 25 anni dalla scomparsa, continua a ispirare generazioni di creativi in tutto il mondo.
Il progetto espositivo ripercorre le tappe fondamentali di una carriera vocata alla sperimentazione, che ha attraversato l’intero Novecento lasciando un corpus di opere quanto mai vario e innovativo. La mostra fornisce una chiara lettura dei processi creativi alla base della poetica di Munari e delle forme spettacolari e giocose con le quali l’artista si è sempre rivolto a un pubblico indifferenziato, grazie a una combinazione sapiente di arte, tecnica e spirito ludico.
Il percorso espositivo è organizzato in sezioni tematiche dedicate ad alcuni ambiti di indagine che hanno caratterizzato il lavoro di Bruno Munari sin dalle primissime opere: lo studio del dinamismo di una forma di matrice futurista; l’equilibro tra regola e caso di ispirazione dadaista; la percezione ambigua di forme e colori sperimentata in vari contesti; l’ideazione di una forma scultorea economica e trasportabile; la produzione ibrida, tra arte e design, di oggetti a funzione estetica; il lavoro fondamentale nell’editoria e nella grafica. Un’attenzione particolare sarà rivolta all’utilizzo della luce, con la sua intrinseca motivazione concettuale, grazie alla quale l’artista riesce a creare ambienti ed elementi scultorei in grado di definire l’intero spazio architettonico che li ospitano. Un’intera sala è dedicata a opere che testimoniano questa attitudine, come le Macchine Inutili degli anni Trenta, dispositivi mobili che, attraverso la creazione di ombre e il movimento casuale degli elementi della macchina, danno vita a film astratti. L’opera Concavo-Convesso del 1947 è invece composta da una rete metallica piegata per dare forma ad ambienti in semi-oscurità in cui le rifrazioni delle ombre sulle pareti si contorcono in continue metamorfosi. Le Proiezioni dirette del 1951 sono composizioni pittoriche realizzate con vari materiali posizionati dentro i telai di una diapositiva che con la proiezione creano ambienti immersivi di grandi dimensioni e spettacolarità, anticipando di alcuni anni molte tendenze artistiche legate ai nuovi media.
Curata da Alberto Salvadori e Luca Zaffarano, con la collaborazione di Repetto Gallery di Lugano, la mostra è aperta al pubblico gratuitamente presso gli spazi dell’Art House al primo piano di Eataly Verona.
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