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07/02/2024 - Tra gli antichi villaggi di Dali, alla base del monte Cangshan, in Cina, le rovine presenti in loco rinascono in uno spazio che fonde la natura e la tradizione con volumi e strutture contemporanee. Firmato dallo studio di architettura cinese ArCONNECT, il progetto di Ruins Cave Garden trasforma i ruderi di una casa in pietra nel nuovo studio del team, in un equilibrio tra comfort interno, illuminazione naturale e forte legame con il paesaggio montuoso.
Fase iniziale del progetto
La sfida iniziale consisteva nello stabilire un nuovo collegamento tra il cortile interno e l'ambiente circostante. Con una scadenza di otto mesi per il trasferimento in un nuovo studio, il team di progettazione ha adottato un approccio in loco, recandosi quotidianamente in cantiere. Le fasi di demolizione e restauro sono state così integrate alla progettazione, consentendo un continuo affinamento delle idee durante lo svolgimento dei lavori.
Cuore del progetto, la casa in pietra è stata sottoposta a una trasformazione strategica per stabilire un forte legame con la montagna. Le finestre orizzontali incorniciano la catena montuosa del Cangshan, mentre le aperture verticali segnalano l'altezza del monte e la linea geografica che separa la cima montuosa dalla stanza. L'acciaio e il vetro delle finestre creano un'interazione visiva e tattile con le pareti in pietra grezza, alleggerendo visivamente la struttura tradizionale.
L'edificio nord, inizialmente orientato verso l'interno, si trasforma in sezione da una grotta con giardino al primo piano a un loft con vista panoramica al terzo piano. Un'attenta demolizione delle pareti interne in mattoni e l'aggiunta di sostegni diagonali di rinforzo hanno risolto le sfide strutturali, dando vita a un volume superiore contemporaneo e traslucido che contrasta con il vecchio tetto spiovente in pietra.
Seconda fase del progetto
La seconda fase del progetto si è concentrata sulla trasformazione del sito in un ambiente coeso e accogliente. Le rovine in loco hanno favorito la creazione di due spazi esterni distinti: un cortile rivolto verso l'interno sotto le rovine e una piattaforma rivolta verso l'esterno sopra di esse. Sfruttando la differenza di altezza, le rovine sono state estese verso nord, formando una "collina rocciosa" stratificata con piante che alleggerivano la pressione degli edifici vicini e indirizzavano l'attenzione verso la montagna.
Elementi di collegamento, come il "ponte corridoio", guidano strategicamente i visitatori attraverso il giardino, connettendo la casa di pietra e l'edificio nord. Il ponte, con il suo aspetto trasparente e le sue reti metalliche, sembra galleggiare sull'acqua.
Alla fine del ponte, si giunge al Ruin Garden Café, una caffetteria con un tetto a falda singola che collega il cortile con la vista delle montagne lontane, intrecciando l'esperienza architettonica a un'esperienza olistica.
Progettato come una struttura leggera che emerge dalle rovine, il padiglione del caffè, si regge su plinti in cemento che diventano arredi ed è coperto da un tetto in acciaio sottile e controventato, sostenuto da travi in acciaio.
Il nome formale dello studio, "Ruins Cave Garden", ne racchiude l'essenza: riflette la storia del sito e una profonda connessione con il paesaggio, l'esperienza interna è simile a una grotta e la strategia spaziale fonde interno ed esterno.
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