Dimensione testo |
|
28/02/2024 - Un'ampia tettoia di 100 metri di lunghezza sarà il nuovo volto del CAM - Centro de Arte Moderna Gulbenkian, il museo a Lisbona concepito dall'architetto britannico Sir Leslie Martin nel 1983 per ospitare una delle collezioni di arte portoghese moderna e contemporanea più significative al mondo. A seguito di una significativa trasformazione guidata dell'architetto giapponese Kengo Kuma, il centro riaprirà le sue porte al pubblico il prossimo 20 settembre, proponendo un'integrazione olistica degli elementi del paesaggio e delle città circostanti. Rivestita da piastrelle in ceramica prodotte in Portogallo, la grande copertura dalle linee organiche trasforma l'ingresso principale in un'area di passaggio al contempo protettiva e rilassante, accogliente e liberatoria.
Il CAM è immerso nel verde della Fondazione Gulbenkian di Lisbona, un campus multidisciplinare composto da edifici iconici degli anni Sessanta in un bosco di 18 acri, eredità del prolifico collezionista e filantropo Calouste Gulbenkian (1869-1955).
Ispirandosi al tradizionale Engawa, il passaggio coperto tipico delle case giapponesi, Kengo Kuma mira a dissolvere il confine tra l'interno del centro e i giardini, ridisegnati come una fluida e densa foresta urbana dal paesaggista Vladimir Djurovic.
Pensata come spazio di socializzazione per i visitatori, l'area riparata dalla tettoia rispecchia la visione dell'architettura "morbida e umana" di Kengo Kuma e collega senza soluzione di continuità l'edificio ai giardini che lo circondano perchè "nel XXI secolo le persone vogliono sentire la natura e l'ambiente" - secondo le parole dell'architetto.
Le zone di transizione tra il CAM e la parte più fitta e boscosa del giardino sono state sfumate, conferendo all'insieme un maggiore senso di unità e armonia.
Con l'estensione del Giardino e la sua apertura verso la città a sud, l'edificio CAM diventerà la porta principale del campus Gulbenkian, consentendo ai visitatori di entrare in contatto con un'offerta più sperimentale e innovativa.
Il progetto crea anche un rapporto più stretto tra il CAM e gli altri edifici della Fondazione Calouste Gulbenkian, e una maggiore connessione con lo spazio che circonda il campus e le comunità che vi vivono e lavorano.
La trasparenza dei volumi e il modo in cui la luce naturale cade all'interno sottolineano l'idea del CAM come centro d'arte aperto e accessibile, dove tutti sono incoraggiati a fare proprio questo spazio. Il concetto si estende anche alla missione del nuovo CAM, che propone un programma multidisciplinare fortemente impegnato a raggiungere un pubblico diversificato e invitare a un'esperienza più partecipativa.
|
Consiglia questa notizia ai tuoi amici
|
|