14/02/2024 - Gently gigantic, delicatamente gigantesco. È così che Junya Ishigami+ Associates definisce la sua ultima opera, il Zaishui Art Museum di Rizhao, in Cina.
“Quando si contempla l'architettura in Cina, i vasti paesaggi illimitati di quel paese possono rappresentare una sfida intimidatoria” spiega l’architetto Junya Ishigami. “Costruire, con la piccola bestia che è l'architettura, un qualsiasi tipo di rapporto paritario con l'immenso ambiente che è la Cina, è davvero molto difficile.
Dalla più piccola dimora all'edificio più monumentale, tutto sembra in qualche modo difensivo. C'è un'aria di rassegnazione, di distacco forzato dall'ambiente, una costrizione a chiudersi.
C'è qualcosa di solitario negli edifici cinesi che si ergono isolati, come se fossero stati lasciati cadere nel loro ambiente sconfinato.
Si ha questa impressione sia nelle città che negli ambienti lontani dalle aree urbanizzate.
Tutto ciò rende ovvia la necessità di creare una connessione favorevole tra architettura e ambiente circostante, quando si tratta della Cina, davvero molto complicata.
La domanda è quindi: come trattare alla pari ambiente e architettura nel contesto cinese? Come avvicinare il più possibile ambiente e architettura, come rendere il confine tra loro il più ambiguo possibile, come rendere la natura la presenza più gentile possibile per noi umani? Questi sono i temi di questo progetto.
Il progetto è un complesso per un nuovo sviluppo nella città di Rizhao nella provincia dello Shandong, che funge anche da spazio espositivo, centro visitatori e centro commerciale.
Lo spazio espositivo attualmente mette in mostra il cioccolato e le opere d'arte ad esso correlate, ma il piano è quello di poter cambiare facilmente il contenuto delle esposizioni in futuro.
Il sito si trova su un lago artificiale vicino all'ingresso dell'area in fase di sviluppo e le persone che lo visitano passano attraverso questo edificio mentre si dirigono verso il nuovo sviluppo. La superficie è di circa 20.000 mq.
L'architettura e l'ambiente sono stati silenziosamente estesi: l'edificio sfiora la superficie del lago per una lunghezza di circa 1 km da un capo all'altro, più o meno per tutta la lunghezza del lago.
La chiara superficie orizzontale del lago è disegnata all'interno dell'edificio, con il pavimento, immaginato come nuova terra, che si estende per dare la sensazione di pattinare su quella superficie lacustre, un ambiente su cui l'uomo non può sperare di camminare.
File di colonne si ergono nell'acqua; sopra di esse, galleggia un tetto simile a una scialuppa. Un nuovo confine tra l'acqua, disegnata qui dentro, e il suolo.
Tutti questi elementi sono contemplati contemporaneamente. Le colonne, ripetute a intervalli regolari, definiscono la nuova superficie dell'acqua, mentre il bordo dell'acqua creato da quella superficie definisce il nuovo terreno. Nasce così un nuovo esterno, all'interno della struttura.
All'interno dell'architettura compare così una nuova natura, in grado di sedersi dolcemente accanto al visitatore.
In alcune sezioni, la struttura può essere aperta quando il tempo è favorevole. Le sezioni inferiori dei pannelli di vetro, sott'acqua, presentano delle fessure che convogliano naturalmente l'acqua del lago all'interno.
In questo nuovo ambiente naturale creato all'interno di un'architettura, si percepisce un paesaggio in cui la scena interna si fonde con quella esterna.
Passeggiando con calma all'interno, si trovano alcuni luoghi con esposizioni su ampie superfici e in altri il terreno si restringe, circondato da una grande distesa d'acqua. In alcuni punti il soffitto è alto e lascia entrare abbondantemente la luce e il paesaggio circostante; in altri il soffitto è basso, si riflette sull'acqua, la luce bassa scivola, quasi strisciando sulla superficie dell'acqua, riflettendosi sul soffitto.
All’esterno, le increspature del lago, dalle vetrate aperte quando il tempo è mite, vengono trasmesse all'interno dell'edificio come superficie d'acqua che freme ritmicamente.
In inverno il lago esterno si ghiaccia. Il liquido sotto il ghiaccio scorre all'interno attraverso le fessure sul fondo del vetro, accumulandosi in attesa della primavera.
Una lunga architettura, identica in scala al vasto paesaggio, appare come un “nastro di vento” che passa sul lago. In alcuni punti, la morbida curva del tetto pende verso il basso, contigua alla superficie del lago e alle pendici delle montagne retrostanti, mentre in altri si volge verso il cielo, aprendosi generosamente e fondendo l'interno dell'edificio nel paesaggio esterno.
La chiave per affrontare il problema del paesaggio in Cina è considerare l'architettura come un "gigante gentile" dell'ambiente e cercare un rapporto totalmente nuovo tra naturale e artificiale. Emerge un'entità in cui l'architettura isolata si trova a suo agio nell'ambiente naturale e i due interagiscono. Si scopre un ambiente naturale all'interno dell'edificio e, grazie alle sue caratteristiche di nuovo esterno sorto all'interno dell'edificio, si crea una piacevole connessione con la natura circostante. Nasce così un nuovo rapporto tra natura e uomo. Far sì che ciò avvenga è l'obiettivo di questo progetto.
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